L'atleta italiana ha dedicato la medaglia d'argento alla sua compagna Diletta. E subito dopo, questo gesto ha provocato diverse reazioni politiche
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L'atleta italiana Rachele Bruni ha dedicato alla compagna Diletta la medaglia d'argento vinta nella gara di nuoto di fondo alle Olimpiadi di Rio 2016. "Ho dedicato il mio argento anche a Diletta: non ho mai fatto coming out ma non mi sono neanche mai preoccupata dei pregiudizi. Io vivo la mia vita con naturalezza", racconta la Bruni all'Ansa. E' lei la prima medagliata italiana alle Olimpiadi a dichiarare, anche senza dirlo, la propria omosessualità. "Dite che ci vuole coraggio? Non lo so, so solo che mi è venuto naturale pensare alla mia Diletta. E non ai pregiudizi della gente".
Il post della Boldrini - Il gesto della Bruni non è passato inosservato e ha provocato la reazione di alcuni politici, riaccendendo il dibattito sulle Unioni Civili. La Presidente della Camera Laura Boldrini ha ricordato, in un lungo post su Facebook, anche altri atleti omosessuali presenti a Rio e ha aggiunto: "Tutti appartengono a Paesi dove l'omosessualità è una condizione riconosciuta e rispettata. Ci sono invece Nazioni in cui purtroppo è ancora un crimine e manifestarlo pubblicamente significa rischiare anni di detenzione o addirittura la morte". Infine la Boldrini ha ricordato che "in Italia, con l'approvazione della legge sulle unioni civili, abbiamo finalmente superato una discriminazione che durava da troppo tempo, avvicinando la nostra legislazione a quella dei paesi più evoluti e nel rispetto dei cambiamenti della nostra società".
Calderoli: "Basta strumentalizzazioni" - "La presidente della Camera riesce a strumentalizzare per la propaganda politica anche i giochi olimpici, utilizzando in un post sulla propria pagina Facebook, attraverso la presenza di atleti omosessuali per giustificare l'approvazione della legge sulle unioni civili", lo dice in una nota Roberto Calderoli, Lega Nord. "Secondo la Boldrini", continua Calderoli, "prima della norma che consente i matrimoni tra persone dello stesso sesso l'Italia non era un Paese evoluto, e c'era una discriminazione verso gay e lesbiche. A me non sembra affatto così, e non mi risulta che tra le priorità ci fosse l'approvazione di questa legge che ha aperto tra l'altro la porta alla stepchild adoption, ovvero l'adozione del figlio naturale del partner". "Parli piuttosto, la presidente, delle dichiarazioni del fondatore dell'Ucoii, Hamza Piccardo, secondo il quale la poligamia è equiparabile alle unioni civili: per quale motivo se ne sta zitta su questa gravissima affermazione, e non interviene nemmeno sulle grida di aiuto lanciate quotidianamente da donne schiave delle imposizioni dell'Islam, che vengono riportate di continuo dagli organi di informazione?".
L'intervento della Cirinnà - Sul tema è intervenuta anche Monica Cirinnà, senatrice del Pd, il cui nome è legato alla legge sulle Unioni Civili. "Sono rimasta molto colpita da quella bellissima dichiarazione d'amore, bella come tutte le dichiarazioni d'amore". dice la Cirinnà intervistata da La Presse. "Una bella pagina di vita e non solo di sport quella che ha interpretato Rachele che ha dimostrato coraggio ma anche capacità di rilanciare una battaglia di libertà in un palcoscenico come quello delle Olimpiadi. Un messaggio a tutto il mondo. Quanto alla chiusura di certi ambienti posso solo dire che anche dallo sport è lecito attendersi risposte. Questo avverrà se e quando si arriverà a pensare, e non vale ovviamente solo per il mondo dello sport, che in fondo siamo tutti diversi m anche tutti uguali. Si tratta di rendere questi momenti, quello di Rachele, la normalità della vita: appunto tutti diversi ma tutti uguali a cominciare dall'amore verso il nostro partner".