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Duello in tv tra Boldrini e Salvini: scintille su migranti e sicurezza

Il leader della Lega si scusa per la "bambola gonfiabile". La presidente della Camera attacca a suon di hashtag

14 Feb 2018 - 12:36
 © lapresse

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Un duello, quello tra Laura Boldrini e Matteo Salvini, molto atteso: cominciato con una stretta di mano non ha lasciato deluso chi si attendeva scintille. Lo scontro televisivo tra l'esponente di LeU e il leader della Lega è avvenuto nello studio di Otto e Mezzo, su La7. Salvini ha evitato i toni eccessivi mentre la Boldrini lo "punzecchiava" tirando fuori cartelli e gli attacchi subiti dai leghisti. Salvini è arrivato anche a chiedere scusa: "Mi dolgo, è il mercoledì delle ceneri".

Lei con l'abituale sciarpa rossa e bianca (regalatale da una delle donne che ha radunato alla Camera) e lui in camicia e giacca ma senza cravatta. Quello tra Boldrini e Salvini (vinto, secondo gli addetti ai lavori, dalla prima) è stato il primo vero scontro tv tra esponenti politici. "E' incapace e razzista, lo confermo, favorisce un'immigrazione senza controllo e danneggia gli italiani", esordisce Salvini. Poi è soprattutto il leader della Lega a evitare toni eccessivi, assumendo un atteggiamento quasi prudente. Con la presidente della Camera tutta votata all'offensiva. "I migranti sono la gallina dalle uova d'oro di Salvini, senza di loro la sua carriera politica non sarebbe stata così", sottolinea Boldrini.

Le risorse boldriniane e la risposta della presidente - Boldrini infila una serie di stilettate all'indirizzo del leader del Carroccio a cui lui risponde, ma con fatica e spesso cercando di rilanciare su di un altro tema. "Le 'risorse salviniane' mi faranno risparmiare in campagna elettorale, riportando attenzione su di me, per questo lo ringrazio", rinfaccia al candidato premier leghista che, "in tutti questi anni in cui c'era uno sbarco o un reato commesso dagli immigrati, ha twittato l'hashtag 'risorse boldriniane'". E mentre lui parla di clandestini e immigrazione, lei alza un cartello con l'hashtag: "Parole, parole, parole". Quello della presidente è un fuoco di fila, sempre con il sorriso. A cominciare dal backstage in cui, al ritardo del leader del Carroccio, replica: "Salvini, non si fanno aspettare le signore". Poi è una sfida senza esclusione di colpi.

La bambola gonfiabile - Boldrini usa poi anche un altro cartello, quello con la scritta "donne, non bambole gonfiabile". Sull'episodio (il paragone tra Boldrini e la bambola), Salvini si scusa non senza un pizzico di sarcasmo - "mi pento e mi dolgo, è il mercoledì delle Ceneri" - salvo poi attaccare la esponente di LeU per la gestione di un Parlamento che ha "dimenticato disoccupati e terremotati". "Io non sono in maggioranza, a lei forse sfugge", replica Boldrini, che sui fatti di Macerata osserva: "è un cattivo maestro, come fa a garantire sicurezza se non garantisce neanche i suoi?". "Mica sono uno psichiatra", è la replica ironica di Salvini che ribadisce la necessità di espellere tutti i clandestini attraverso accordi con i Paesi di origine e di transito in Africa.

"Salvini, si liberi dall'ossessione dei migranti", è il fendente tracciato quindi da Boldrini, al quale il segretario della Lega risponde mostrando una lettera dell'Inps che riguarda una "ragazza diabetica, cieca, che si vorrebbe mandare in pensione a 40 anni". Ma più dei contenuti, a tenere banco, è proprio il testa tra due esponenti politici letteralmente agli antipodi. Il primo, come sottolinea Boldrini, che "vuole portare il Paese ai tempi della nonna". La seconda, è l'augurio maligno del leader Lumbard, che "raccoglierà tutti voti degli italiani per le scelte che ha fatto". L'incontro-scontro finisce, i due escono separatamente.

"E' andata bene, per anni sono stata inviata dell'Unhcr in tutto il mondo e so che bisogna negoziare", commenta, sorridente Boldrini. Il confronto?" E' l'inizio della Quaresima, comincia un percorso di penitenza", sono le parole di Salvini. Che, fuori dagli studi, abbozza un "terzo tempo": "io parlo di fatti, sono stato nelle Marche e so perché lei si è candidata a Milano... Provate a chiamare un marchigiano qualsiasi".

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