Il presidente del Consiglio assicura: "I populisti non prevarranno. La competizione elettorale è aperta, ma io sono fiducioso. Con le nostre riforme il Pil in Italia ha doppiato le stime Fmi"
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"Sono in buona salute, ma il mio impegno, 13 mesi fa, era portare il paese alla fine della legislatura, portare avanti le riforme e affrontare alcune crisi serie come quella migratoria e delle banche. Questo era il mio impegno e termina con le elezioni. Dopo, vedremo". Lo ha affermato il premier Paolo Gentiloni, in un'intervista alla Cnbc a Davos, a proposito del suo futuro politico.
"Nessuno governo con Berlusconi" - Gentiloni ha poi dichiarato di non essere interessato a formare una coalizione con il centrodestra guidata da Silvio Berlusconi, sottolineando che un esito elettorale di un Parlamento in stallo non sarebbe positivo per il Paese. "Speriamo - ha aggiunto - che non sia questo il caso e che il centrosinistra che rappresento abbia la maggioranza".
"I populisti non prevarranno" - In Italia, ha detto ancora il presidente del Consiglio, "la competizione elettorale è aperta. Io credo che in ogni caso le forze populiste non prevarranno nella sfida elettorale. "Non abbiamo bisogno di propaganda ma di riforme e di tempo".
"Troveremo soluzioni flessibili" - Alla domanda se dalle urne possa scaturire instabilità e uno stop alle riforme, il premier ha risposto: "Non faccio campagna elettorale a Davos. Ma abbiamo una certa esperienza nelle soluzioni flessibili all'instabilità politica...". E ironizza: "Potremmo persino dare consigli gratis". Poi ha precisato: "Decideranno gli elettori. Sono fiducioso che in ogni caso avremo un buon successo grazie alle riforme fatte" e in ogni caso "l'Italia con tutti i suoi cambi di governi ha sempre mostrato una notevole stabilità economica e in politica estera, ponendosi fra i maggiori e più stabili Paesi d'Europa".
Europa, "serve una politica comune" - Dal palco del World Economic Forum il presidente del Consiglio ha affermato: "Dovremmo ripetere ai nostri amici e colleghi che hanno una idea 'à la carte' dell'Europa che una Europa 'à la carte' non è disponibile". E, nell'ambito di un panel sulla stabilizzazione della situazione migranti nel Mediterraneo, ha precisato: "Che ci siano diversi livelli di impegno è noto, ma tutti hanno un minimo di solidarietà da rispettare".
Gentiloni ha poi sottolineato che "la mancanza di una politica comune è un problema serio" a livello europeo per quanto riguarda le migrazioni. "Il tema è centrale nei nostri dibattiti, ma non nei nostri bilanci", ha ricordato, con la parziale eccezione dell'accordo "tattico e tedesco" stipulato con la Turchia. "Abbiamo bisogno di più cooperazione e più investimenti. La qualità di questa cooperazione è la chiave".
"Con nostre riforme il Pil in Italia ha doppiato le stime Fmi" - "Un anno fa il Fondo monetario dava la crescita italiana a un magro 0,7% per il 2017, poi è stata dell'1,6%, il doppio secondo lo stesso Fmi", ha precisato Gentiloni ricordando gli effetti del jobs act, delle riforme del sistema bancario e della P.a.. Tuttavia "c'è ancora molta strada da fare ma queste sono le nostre riforme - ha spiegato - questi sforzi devono continuare. L'Eurozona e l'Italia hanno davanti a sé anni migliori".