In controtendenza rispetto a quanto accaduto a livello nazionale, il candidato del centrosinistra è eletto per la seconda volta governatore superando Parisi (centrodestra) e Roberta Lombardi (M5s)
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"E' un risultato di straordinaria importanza perché avvenuto nello stesso giorno della più devastante sconfitta delle forze di sinistra nella storia della Repubblica". Lo ha detto Nicola Zingaretti (centrosinistra), riconfermato governatore del Lazio, dopo aver superato Stefano Parisi (centrodestra), Roberta Lombardi (M5s) e Sergio Pirozzi (lista civica). "C'è stata da parte di tutti noi - ha sottolineato - una straordinaria incredibile rimonta".
Con 3.674 sezioni scrutinate su 5.285, Zingaretti è in testa con il 33,95% dei voti, Stefano Parisi segue con 30,37%, Roberta Lombardi del Movimento 5 Stelle con il 26,90%, e Sergio Pirozzi con il 4,66% dei voti.
E' stata "un'impresa storica" ma sofferta, al termine di un testa a testa con il candidato di centrodestra che ha tenuto col fiato sospeso il quartiere generale nel cuore di Roma.
I dati consegnano dunque Zingaretti al secondo mandato, una vittoria importante nella tempesta che travolge il partito di Renzi e, scostandosi dal dibattito nazionale, si avvale dell'apporto anche di Leu, oltre che di Insieme, +Europa, Lista Civica Nicola Zingaretti e Centro Solidale per Zingaretti. L'unico rischio è quello di una maggioranza debole in consiglio.
Romano, classe 1965, sposato, due figlie, il governatore si è imposto sul candidato del centrodestra Stefano Parisi, dietro la candidata del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi e così si appresta a guidare ancora la Regione Lazio forte dell'esperienza del tempo trascorso negli uffici di via Cristoforo Colombo. Voleva dare continuità alla sua azione di governo, riuscendo a portare avanti quanto fatto fino ad oggi: dalla sanità, ai trasporti, alle politiche del lavoro, a quelle sociale, all'ambiente, allo sviluppo del territorio, alla cultura.
La precedente tornata elettorale - Nel 2013 Zingaretti aveva vinto con il 40,65% e un 41,64% della coalizione, contro il 29,32% dello sfidante di centrodestra Francesco Storace, la cui coalizione si fermò al 32,80%. Altro momento, altro quadro anche politico.