Mentre c'è chi punta su Gentiloni per saldare il centrosinistra, spunta anche la carta Minniti. Pisapia vede Grasso. Il segretario Pd pensa a una coalizione che vada alle urne senza indicare il candidato premier
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All'indomani del voto in Sicilia è caos all'interno del Pd. La leadership di Matteo Renzi è messa in discussione da più parti, ma nessuno sembra farsi avanti direttamente. "Dopo questa sconfitta è impossibile fare finta di nulla. Dobbiamo allargare il centrosinistra", dice ai suoi Andrea Orlando. Una figura capace di unire la coalizione potrebbe essere quella del premier Paolo Gentiloni, ma spunta anche la carta del ministro dell'Interno Marco Minniti.
A segnare il cambio di fase è l'incontro di lunedì a Palazzo Giustiniani tra il presidente del Senato Pietro Grasso e Giuliano Pisapia, che ha espresso la sua solidarietà alla seconda carica dello Stato per le bordate dei luogotenenti renziani. Ma, come riporta Il Corriere della Sera, non è stato solo un incontro di cortesia. Il faccia a faccia tra l'ex sindaco di Milano e il leader in pectore del movimento - che metterà insieme Mdp, Sinistra Italiana e Possibile di Pippo Civati - apre uno scenario nuovo a sinistra del Pd.
E mentre la sinistra si organizza, la mossa del segretario Pd è quella di aprire il confronto con possibili alleati per creare una coalizione che si presenti alle urne senza indicare il candidato premier. "Ognuno corra con il suo candidato e poi si vede. La leadership si giocherà sul campo elettorale. Chi non ci sta si assumerà la responsabilità della rottura davanti agli elettori", è il ragionamento di Renzi.