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Il ministro della Salute difende l'operato di Arcuri in conferenza stampa. Il presidente del Css: "La variante inglese contagia i giovani ma non è più grave". Brusaferro: "Contro la variante brasiliana intervenire tempestivamente con zone rosse mirate"
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Il "Dpcm è stato firmato dal presidente del Consiglio ed è in vigore dal 6 di marzo al 6 di aprile". Lo afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza, che a grandi linee spiega come il problema delle nuove varianti abbia portato il governo a un inasprimento delle misure. Sul passaporto vaccinale "la linea è quella dettata dall'Ue ma ancora è presto", aggiunge. Franco Locatelli assicura che "servirà una sola dose per chi ha già avuto il Covid".
"Curva in ripresa, dobbiamo vincere la pandemia" - "Il principio guida del nuovo Dpcm - chiarisce il ministro Speranza -, adottato dopo un ampio confronto con Parlamento e Regioni, è la tutela della salute come questione fondamentale e faro, linea guida essenziale. Per ricostruire il Paese, per lo sviluppo del Paese, bisogna vincere la pandemia. La curva dà segnali robusti di ripresa e risalita e facciamo i conti con varianti temibili come la inglese, ma anche la sudafricana e la sudamericana".
Speranza difende Arcuri "Voglio esprimere un ringraziamento a nome di tutto il governo al commissario Arcuri, che ha svolto un lavoro importante in una condizione difficilissima", risponde Speranza a un giornalista che chiedeva un commento sull'operato dell'ex commissario per l'emergenza. "E' importante che le istituzioni e il Paese riconoscano il lavoro fatto da Arcuri", aggiunge. Spiegando che "è prerogativa del presidente del Consiglio scegliere nuovi collaboratori, è stato fatto per alcuni componenti del governo e per ruoli decisivi, come il capo della Protezione civile e potrebbe succedere ancora". Ma ora "dobbiamo lavorare tutti insieme, perché l'obiettivo è dare risposte alla sfida tremenda che abbiamo davanti a noi".
Brusaferro spiega come agire rispetto alle diverse varianti Il quadro della pandemia, dunque, si va aggravando a causa delle varianti ed è fondamentale adottare misure tempestive, come sottolinea il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro alla conferenza stampa a Palazzo Chigi per illustrare il prossimo Dpcm: "Per la variante brasiliana - dice - la sfida è il contenimento: bisogna intervenire chirurgicamente con zone rosse ed evitare che si diffonda in altri contesti. Questa doppia strategia si dovrà accompagnare a un monitoraggio stretto anche delle incidenze e un forte supporto alle vaccinazioni".
Al contempo, evidenzia, "la circolazione della variante inglese è maggioritaria e lo sarà sempre più: ha più elevata trasmissibilità e il modo migliore di contrastare la trasmissibilità è ridurre le occasioni di trasmissione".
Locatelli: "Variante inglese più trasmissibile, ma non è più grave" Altro dato è la maggiore diffusione dei contagi da varianti tra la popolazione più giovane, finora invece meno colpita dal virus. "Abbiamo evidenze chiare sul fatto che la variante inglese" è più trasmissibile "nelle fasce di età comprese tra i 10 e i 19 anni, ma anche tra i 6 e 10 anni" nelle quali "vi è un aumento del numero di casi infetti", osserva in conferenza stampa il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, precisando tuttavia come questo maggiore potere infettante "non si associa ad una patologia più grave". Quanto all'efficacia dei vaccini, la variante inglese non mostra resistenza, mentre per la brasiliana sono stati segnalati casi di reinfezione che, sostiene Locatelli, "non dovrebbero però connotarsi con forme di particolare gravità".
"Una sola dose per chi è stato già contagiato" "Per quanto riguarda i soggetti che sono stati già infettati in passato da Sars-Covid 2 mercoledì verrà diffusa una circolare del dipartimento generale della prevenzione" del ministero della Salute, "per la quale c'è stato un parere sia dell'Aifa sia del Css, in cui per i soggetti già infettati ci sarà una sola dose di vaccino in quanto l'infezione svolge di fatto un ruolo di "priming". Questo con la sola eccezione dei soggetti immunodepressi", conclude il presidente del Css.
Gelmini: "Non è un decreto last minute, c'è stato un cambio di metodo" - "E' un Dpcm non last minute che segna un cambio di passo e un nuovo metodo". Lo evidenzia il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini. "I tempi sono fondamentali per non arrecare nuovi disagi ulteriori ai cittadini: la bozza - afferma - è pronta da venerdì e siamo in grado stasera di completare il Dpcm Covid. C'è un cambio nel metodo, perché il Dpcm è improntato alla massima condivisione possibile. La risoluzione del Parlamento è la stella polare, poi la condivisione si è estesa alle Regioni, Province, Comuni. Abbiamo cercato di acquisire il punto di vista degli amministratori: abbiamo accolto alcune proposte come la partenza delle misure restrittive dal lunedì". Il ministro sottolinea di aver "assunto un'altra proposta delle Regioni, quella di un tavolo per valutare i 21 parametri. Sarà un tavolo tecnico, ma sarà un momento in cui bilanciare i criteri e valutare se sarà necessario un cambiamento".