Secondo il ministro della Sanità questa misura crea differenze nei territori e ricade sul ceto medio
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Il primo ministro di sinistra della Sanità si è prefissato un obiettivo ambizioso: abolire il superticket che crea diseguaglianze sul territorio e penalizza il ceto medio. E si sta già confrontando con il ministero dell'Economia per trovare i i 550 milioni necessari per far si che questo avvenga.
Nel corso di un'intervista a "la Repubblica" Speranza è categorico: "Il superticket dobbiamo abolirlo." E spiega che non sarà semplice trovare i soldi per far si che questo avvenga. Ma è una priorità per il suo dicastero ed è perciò disposto anche che ciò avvenga per gradi.
Speranza spiega anche che il principio che segue per affrontare il problema delle tasse sanitare è quello della progressività. Perché "un parlamentare, con quello che guadagna, può pagare per una visita specialistica qualcosa in più rispetto a un lavoratore dipendente".
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Immediata la risposta del segretario del Pd Nicola Zingaretti che dice: "Sono d'accordo con l'idea di lavorare per abolire il superticket nella sanità. In Regione Lazio lo abbiamo fatto. Costruiamo una Italia più giusta"