I NUMERI DELLA MANOVRA

Spread chiude a 302 punti | Conte: "Lʼeuro è irrinunciabile"

Di Maio assicura che il Def mercoledì sarà alle Camere e che non c'è alcuna volontà di uscire dall'Europa e dall'euro. Borghi a Tgcom24: "Uscita non è in programma"

02 Ott 2018 - 18:48
 © ansa

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Non si placa la tensione sui titoli di Stato: lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso a 302 punti con il rendimento del decennale italiano al 3,44%. A pesare, secondo l'agenzia Bloomberg, sono state le parole del presidente della Commissione bilancio della Camera, Claudio Borghi, secondo il quale "l'Italia, con una sua moneta, sarebbe in grado di risolvere i propri problemi". L'economista a Tgcom24 poi spiega: "L'uscita dall'euro non è al vaglio".

Borghi: "L'uscita dall'euro non è nel contratto di governo" - "L'uscita dell'Italia dall'euro - ha però precisato Borghi su Twitter - non è nel contratto di governo. Io sono convinto che l'Italia starebbe meglio con la sua moneta però la cosa non è nel contratto di governo". In un secondo tweet il leghista ha aggiunto: "Il fatto che l'euro crolla per le dichiarazioni di Borghi dovrebbe far capire anche ai più addormentati la presa in giro della moneta forte che tutela dalle speculazioni". L'economista vicino alla Lega è poi intervenuto ai microfoni di Tgcom24: "Se bastano le mie parole a indebolire la nostra moneta devo pensare che non si tratta di una valuta così solida come in tanti affermano. L'uscita dall'euro - ha ribadito - non è al vaglio".

Conte: "Euro per Italia è moneta irrinunciabile" - "L'Italia è un Paese fondatore dell'Unione europea e dell'Unione monetaria e ci tengo a ribadirlo: l'euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile". Lo ha scritto su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sottolineando che "qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica del governo che presiedo".

Austria: "Eurogruppo è una famiglia" - L'intervento del premier era stato, in qualche modo, sollecitato dall'Austria, che ha la presidenza di turno Ue. "C'è la necessità di chiarire" da parte dell'Italia quali siano i suoi piani di bilancio, perché "c'è una discussione tra gli Stati membri in quanto l'Eurogruppo è un Unione monetaria, siamo insieme in questa famiglia e dobbiamo risolvere insieme la situazione della stabilità", aveva detto il ministro delle finanze austriaco Loeger. "Se ci sono regole devono essere rispettate, queste sono le aspettative che ho sentito anche da parte degli altri altri Stati".

Molinari: "Il caos dei mercati? Nasce dal reddito di cittadinanza" - Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari: "Tutto il caos dei mercati nasce dal reddito di cittadinanza che ancora non si sa cosa sia. Le varie ipotesi di flat tax e quota cento sono state studiate con diverse declinazioni, invece l'elemento che manca di capire è in cosa consiste il reddito di cittadinanza: la platea e quale sarà il meccanismo".

Lo spread Btp-Bund chiude a 302 punti base - Finale di seduta in peggioramento sui titoli di Stato dell'Italia con le tensioni che, dopo alcuni tentativi di moderazione, sono andate a riacutizzarsi spingendo i rendimenti sui Btp a 10 anni al 3,44%, sui massimi dal 2014 e 24 punti base in più rispetto alla chiusura di ieri. In questo modo lo spread, il differenziale rispetto ai tassi dei Bund tedeschi si è allargato a 302,5 punti base sui massimi dal picco dello scorso maggio.

Di Maio: "Mercoledì il Def alle Camere, non si torna indietro dal 2,4%" - "Stiamo mettendo a punto il Def per mandarlo mercoledì alle Camere". Questo il commento del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, intervistato da Rtl 102.5. "Qualcuno spera che il governo torni indietro sulla manovra ma noi non arretreremo di un millimetro e se ce ne sarà bisogno la spiegheremo nelle piazze", ha aggiunto a proposito delle critiche ricevute. "Questo governo è compatto, da quel 2,4% non si torna indietro".

"Non vogliamo uscire dall'Europa e dall'euro" - In Europa "non c'è nessun complotto, gli attuali componenti della Commissione Ue sono parte di partiti politici" e che "Macron, Merkel, Renzi e Gentiloni sperino che questo governo cada è una cosa assodata. Il tema è che non devono fare colpi bassi con queste dichiarazioni che, guarda caso, arrivano dopo che hanno realizzato che lo spread non stava salendo", ha detto il vicepremier, ribadendo che "noi non vogliamo uscire dall'Europa e dall'euro".

"Obiettivo Pil al 2% nel 2019 è alla nostra portata" - "L'obiettivo di raggiungere un Pil del 2% nel 2019 - ha assicurato Di Maio - è alla nostra portata". Entrando nel dettaglio delle misure da adottare, ha poi spiegato che "saranno tre i miliardi di risparmio sull'Ires per tutte le aziende che assumono a tempo indeterminato", ha poi spiegato .

"Ragioniere prepara Def su input politici, tutto al vaglio" - Il Ragioniere generale dello Stato, ha aggiunto, "deve preparare la Nadef sulla base di input politici. In queste ore ci stiamo rileggendo tutto quello che è stato scritto perché deve essere in linea con il contratto di governo. Prima si affidava solo ai tecnici la redazione di queste misure, ma ogni cosa va passata al vaglio". A proposito della polemica sui tecnici del ministero dell'Economia, Di Maio ha chiarito: "Io quando ho parlato dei tecnici ho parlato dei tecnici di tutti i ministeri, ci sono persone che la politica non può cambiare che sono stati stabilizzati da partiti".

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