non è nel milleproroghe

Superbonus, accordo nel governo: il Cdm approva il decreto legge ad hoc | Fisco, nuova Irpef: si passa a 3 scaglioni

Trovata l'intesa per non inserire l'intervento sulle agevolazioni edilizie nel decreto Milleproroghe ma in una misura mirata. Forza Italia: Superbonus al 110% per redditi bassi per completare lavori

28 Dic 2023 - 22:30

E' arrivato il via libera del Consiglio dei ministri a un decreto ad hoc con il nuovo intervento sul Superbonus, sulla base dell'intesa siglata prima dell'avvio della riunione. Nel corso di un vertice convocato prima, infatti, era già stata trovata un'intesa per non inserire l'intervento nel decreto Milleproroghe ma in una misura mirata, nella quale viene fissato un livello di stato di avanzamento lavori che rientrerà nel 110% da definire in base ai costi. Il governo ha poi approvato i decreti legislativi sulla delega fiscale in cui viene modificata l'Irpef: non più a quattro scaglioni ma a tre. 

I cantieri finanziati con il Superbonus al 110%

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I quattro dlgs attuativi della delega fiscale approvati dal governo

  ll Cdm ha quindi approvato definitivamente quattro decreti legislativi attuativi della delega fiscale che vanno nella direzione di migliorare e semplificare il sistema fiscale. Si tratta di 4 provvedimenti su: adempimento collaborativo, contenzioso tributario, statuto del contribuente e il primo modulo della riforma Irpef che riduce gli scaglioni da 4 a 3, per ora solo per il 2024.

Come cambia l'Irpef

 Il testo che cambia l'Irpef è sostanzialmente uguale a quello approvato in esame preliminare: riduzione degli scaglioni di reddito dagli attuali quattro a tre con l'accorpamento dei primi due in un unico scaglione fino a 28.000 euro, cui si applica l'aliquota al 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro rimane l'aliquota del 35%; oltre 50.000 euro confermata l'aliquota del 43%. Per i redditi sopra 50.000 euro, però, il beneficio derivante dalla revisione delle aliquote viene neutralizzato prevedendo una franchigia di 260 euro sulle detrazioni al 19%, escluse quelle relative alle spese sanitarie.

Il vice ministro Leo: "Ora più risparmi per i redditi medio-bassi"

 "Il 2023 si chiude con un bilancio più che positivo per quel che riguarda il processo di attuazione della riforma fiscale". E' quanto dichiara il vice ministro dell'Economia, Maurizio Leo. "Il Cdm ha approvato, oltre i due della scorsa settimana, altri quattro decreti legislativi. Provvedimenti molto importanti, che contribuiranno a semplificare il sistema fiscale, rendendolo più equo e dinamico". "Viene semplificato il quadro relativo alle aliquote Irpef, con un maggiore risparmio fiscale per le fasce di reddito medio-basse, più esposte ai continui mutamenti del quadro economico-finanziario internazionale", ha evidenziato Leo.

Forza Italia: "Prevista una sanatoria"

 "Nessun cittadino onesto sarà penalizzato perché lo Stato mantiene i propri impegni. Grazie all'iniziativa e alla determinazione di Forza Italia è stato infatti raggiunto un accordo sui bonus edilizi". Lo ha detto Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, sul Superbonus. "Con apposito decreto del Cdm - ha aggiunto - continuerà a esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31/12. Il bonus edilizio al 110% resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori", ha spiegato. 

Superbonus, fondo per redditi bassi: fino a 15mila euro Isee

 Inoltre con il decreto legge ad hoc sul Superbonus viene creato un fondo a favore dei contribuenti con reddito fino a 15mila euro che potranno avvalersi di un contributo sulle spese sostenute dal primo gennaio fino al 31 ottobre 2024. Le modalità di accesso a questo fondo saranno stabilite con decreto del Mef.

Salta la norma sugli sconti fiscali per gli sportivi

 Salta, infine, la misura contenuta nelle prime bozze del decreto Milleproroghe che prorogava gli sconti fiscali per gli sportivi, a partire dai calciatori, in arrivo dall'estero, contenuta inizialmente nel decreto crescita. A quanto spiegano le stesse fonti, dopo una "accesa discussione" in Cdm è saltata la proroga, quindi resterà la stretta che scatterà da gennaio, introdotta con uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale.

Resta il taglio alle detrazioni per le donazioni ai partiti

 Nell'ultima versione del decreto legislativo attuativo della delega fiscale approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, le donazioni ai partiti restano tra le voci che subiranno una decurtazione di 260 euro. Salve invece quelle per le Onlus e gli enti del terzo settore.

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