Il premier: "Continuiamo a lavorare per un'Italia migliore e più giusta". "Il governo non sottrarrà un solo euro alle famiglie" ha detto la ministra Roccella. E Giorgetti: "Ipotesi fantasiosa e senza fondamento"
Assegno unico per i figli: cosa cambia © Da video
Nessun taglio all'assegno unico per i figli. La smentita della notizia circolata nelle ultime ore arriva dai ministri Eugenia Roccella e Giancarlo Giorgetti. "Il nostro governo non sottrarrà mai un solo euro alle famiglie, nei confronti delle quali il nostro impegno resta prioritario e trasversale a tutti i ministeri", ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. "Fantasiosa e senza alcun fondamento l'ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra", le parole del Ministero dell'Economia e delle Finanze in una nota. Poi, su X, è intervenuta anche Giorgia Meloni: "Diffidate dalle fantasiose ricostruzioni su una manovra ancora da scrivere".
"Non so se la rassegna stampa mattutina debba essere intesa come il sequel della falsa radiocronaca sullo sbarco dei marziani sulla terra di Orson Welles oppure vada presa sul serio e dunque considerata come procurato allarme. Ci auguriamo che le settimane che ci separano dalla presentazione della manovra non trascorrano tutte così, altrimenti c'è da preoccuparsi sul serio sullo stato dell'informazione in Italia", ha detto ancora la ministra Roccella. "La verità - prosegue - è una sola: che il nostro governo ha sempre messo le famiglie al centro delle proprie priorità, le ha sempre sostenute come certificato dall'Ufficio parlamentare di bilancio (che ha quantificato in oltre 16 miliardi i benefici netti derivati quest'anno alle famiglie dalle politiche dell'esecutivo), e ovviamente continuerà a farlo. Se c’è qualcuno che ha sollevato contestazioni sull'assegno unico non è certo il nostro governo, che anzi lo ha aumentato e ne ha corretto alcune criticità, ma è l'Unione Europea, che ha aperto sul provvedimento una procedura di infrazione. E' sulle richieste della Ue - aggiunge la ministra - che sarebbe giusto informare i cittadini e aprire il dibattito con l'opposizione, cosa che più volte e con forza abbiamo chiesto, ma senza risposta. La Ue chiede di cancellare completamente il requisito della residenza in Italia (attualmente di due anni) per i percettori dell'assegno non lavoratori, e anche quello della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi), e addirittura di riconoscere l'assegno anche a chi ha figli residenti all'estero. Non servirebbe più quindi vivere nel nostro Paese, ma basterebbe lavorarci anche solo per un giorno per fruire del contributo".
"Queste modifiche, già pesanti per l'equilibrio dei conti dello Stato, avrebbero - prosegue Roccella - ulteriori implicazioni potenziali che andrebbero ben oltre quelle immediate, e per via giudiziaria potrebbero portare a un effetto domino incontrollabile. Dopo quello che è accaduto con il superbonus edilizio, che è arrivato a pesare sull'Italia per l'equivalente di venti finanziarie, è un'esperienza che sarebbe consigliabile non replicare. Sulle contestazioni dell'Europa all'assegno unico - dice Roccella - abbiamo chiesto più volte a tutte le forze politiche di esprimersi, abbiamo chiesto unità nella difesa di questo strumento perché è una questione che riguarda il bene comune, il bene delle famiglie italiane e non un interesse di parte. Ricordiamo tra l'altro che il modo in cui la misura è stata costruita è decisione del governo precedente e non di quello attuale, che pure è impegnato in una importante battaglia di difesa. Rinnoviamo quindi l'invito a tutte le forze politiche a pronunciarsi, perché più che le fantasie di fine agosto, vorremmo conoscere l'opinione di politici e operatori dell'informazione sulla procedura di infrazione europea". Secondo Roccella, "una sola cosa è chiara e indiscutibile: che il nostro governo non sottrarrà mai un solo euro alle famiglie, nei confronti delle quali il nostro impegno resta prioritario e trasversale a tutti i ministeri. Abbiamo impiegato per le famiglie tutte le risorse possibili, e non ci sono stati avanzi perché l'incremento dell'assegno, in particolare per le famiglie numerose e per quelle con particolari fragilità, è stato significativo, con una crescita della spesa da 16 a 20 miliardi. Continueremo a stare accanto alle famiglie e ai bambini, e su questo non c'è alcun dubbio. Finché ci saremo noi al governo - conclude -, i marziani sulla terra non arriveranno e le famiglie saranno sostenute".
Sull'argomento, poi, è intervenuto il premier Meloni che via social ha smentito la notizia. "No, il Governo Meloni non abolirà l’assegno unico nella prossima legge di bilancio. Diffidate dalle fantasiose ricostruzioni su una Manovra ancora da scrivere" ha scritto su X a corredo di un video in cui appare insieme al ministro dell'economia Giorgetti. Aggiungendo: "Noi continuiamo a lavorare per un'Italia migliore e più giusta, dopo anni di disastri della sinistra". "Oggi l'ultima notizia sarebbe che saremmo in procinto di abolire l'assegno unico, quell'assegno unico che noi abbiamo aumentato e sul quale stiamo dando battaglia in Europa proprio perché non si creino problemi visto che la Commissione ci dice che dovremmo darlo anche ai lavoratori immigrati che ci sono in Italia e che di fatto vuol dire uccidere l'assegno unico. Volevamo dire che siccome la legge ancora la dobbiamo scrivere diffidate delle ricostruzioni" ha sottolineato. "Io e il ministro Giorgetti - prosegue Meloni - leggiamo ogni giorno quello che ci sarebbe scritto in una legge di bilancio che dobbiamo ancora cominciare a scrivere".