FdI "stoppa" l'emendamento della Lega: "Non c'è requisito d'urgenza per votarlo"
"Noi non siamo favorevoli al prolungamento del mandato ai presidenti di Regione che hanno già avuto due mandati". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, in merito a un emendamento della Lega al dl elezioni, spiegando che "riteniamo giusto" che ci siano "due mandati" e "non è una questione che riguarda la Lega" ma è "per la tutela della democrazia e una garanzia di alternanza".
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"L'emendamento della Lega al decreto elettorale per il terzo mandato? Faccio notare che si tratta di un decreto legge". Lo ha dichiarato il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti. "Gli emendamenti dovrebbero riferirsi al caso di necessità e urgenza per i quali il decreto viene adottato ai sensi della Costituzione. Ritengo che, allo stato attuale, non sia possibile riconoscere i requisiti di necessità e urgenza che dovrebbero portare la politica a pronunciarsi in un senso o nell'altro. Se il Governo avesse ritenuto di dover adottare il provvedimento d'urgenza l'avrebbe inserito direttamente nel decreto-legge, invece parliamo di un emendamento. Il Senato lo valuterà e si esprimerà come ritiene opportuno".
Il no al terzo mandato per il premierato "credo sia più una mossa di chi non vuole il terzo mandato: c'è un gioco di Fdi a non volerci dare il terzo mandato per i governatori. Questa è la spiegazione". Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. "Noi - ha osservato - abbiamo già ottenuto un risultato importante" con l'approvazione di "una norma a cui lavoravamo da tempo che toglie il limite dei mandati nei comuni sotto i 5mila abitanti e lo estende a 3 fino a 15 mila. È chiaro che lo stesso principio lo vorremmo applicare anche ai comuni più grandi e alle regioni". "Noi - ha proseguito Molinari - riteniamo che anche i sindaci di città più importanti e i presidenti di regione possano avere tre mandati. Anche perché tutti incensano il sistema di elezione diretta del sindaco, perché è il rapporto più diretto tra il voto e il cittadino, c'è un controllo democratico della base elettorale sul lavoro del sindaco e sono i cittadini a decidere se qualcuno ha lavorato bene o ha lavorato male. Il fatto che ci siano tre mandati - conclude - non mette a repentaglio la sicurezza delle istituzioni".
"Se passa questo emendamento la legge è migliore: se non passa, comunque è una legge che ha garantito la possibilità del terzo mandato per i Comuni fino a 15mila abitanti, e quindi comunque sia c'è la possibilità da parte dei cittadini di scegliere persone esperte che possano governare al meglio i nostri Comuni". Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a proposito dell'emendamento al Dl Elezioni presentato dalla Lega, ma che divide la maggioranza di governo. "Sono favorevole a quanto prevede l'emendamento - ha ribadito Giani, parlando a margine della presentazione del nuovo Ponte a Buriano -, ovvero il terzo mandato sia per i sindaci, senza il limite dei 15mila abitanti, che per i presidenti di Regione. Lo dico da persona assolutamente non interessata, perché sono al primo mandato".
Il terzo mandato per i sindaci delle grandi città sarebbe "una cosa sacrosanta" e viste le "analogie" tra presidenti di Regione e sindaci una convergenza del Pd sull'emendamento della Lega non sarebbe uno scandalo. Lo afferma il sindaco di Firenze Dario Nardella in una intervista a La Stampa nella quale spiega di sperare che "il Pd possa sostenere questa linea" perché "ritengo che al di la' di chi l'abbia presentato sia corretto". "Pur non essendoci affinità politiche tra Pd e Lega non vedo alcuno scandalo se su questo aspetto specifico si trova una convergenza contingente" aggiunge osservando che dentro il Pd "non ho registrato particolari conflitti tuttavia mi pare giusto un confronto trasparente".