Riguardo alla proposta di legge Rampelli, ha precisato: "Il fascismo è finito nel '45, è roba passata che non ci interessa e non ci riguarda"
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Per Antonio Tajani "Mussolini ha fatto più danni che cose utili". Il ministro degli Esteri torna sulla questione della legge Rampelli, a difesa della lingua italiana e precisa: "È una proposta di legge di un parlamentare, non del governo, e le proposte di legge devono essere approvate dalla Camera e dal Senato, ma la difesa della lingua italiana non c'entra niente con Mussolini". "Il fascismo - prosegue - è finito nel '45, è roba passata che non ci interessa e non ci riguarda, Mussolini ha fatto più danni che cose utili".
Per Tajani la proposta di legge sul divieto di usare termini stranieri "ha sapore mussoliniano". "Io ho sempre difeso la lingua italiana, è la lingua madre, Dante Alighieri è il poeta dell'italiano", ha aggiunto parlando all'Associazione della stampa estera a Roma e rispondendo, appunto, a una domanda sulla proposta di legge di Fabio Rampelli sulla lingua italiana (che vorrebbe multare chi usi termini stranieri).
Secondo Tajani si tratta della "proposta di legge di un parlamentare, non di governo, ma non c'entra niente Mussolini. Non è una mia proposta di legge, neanche del governo. Ci sono tante proposte di legge di vario tipo", ha sottolineato il ministro. "Io quando presiedevo il Parlamento europeo mi esprimevo in italiano perché essendoci la traduzione ho il diritto di esprimermi nella mia lingua madre. Sono nato quando Mussolini non ci stava più" ma in ogni caso, ha concluso, "non c'entra la difesa della lingua italiana".