"Le riforme sbagliate in tema di corruzione unite alla delegittimazione della magistratura costituiscono un cocktail che produce frutti avvelenati", ha aggiunto Sabelli
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Continua il botta e risposta a distanza tra il premier Matteo Renzi e il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli. Bisogna "andare oltre le polemiche, che rischiano di mettere in ombra i veri temi, la corruzione e le buone riforme", ha detto Sabelli, ribadendo che "le riforme sbagliate in tema di corruzione unite alla delegittimazione della magistratura costituiscono un cocktail che produce frutti avvelenati, di cui oggi vediamo gli effetti".
"Estendere alla corruzione le regole di indagine valide per la mafia" - Sabelli ha comunque riconosciuto che sulla riforma del falso in bilancio "c'è un'inversione di tendenza", ma ha insistito che sulla corruzione "bisogna fare di più" e, considerato che dalle ultime indagini emergono rapporti tra questo fenomeno e quello della criminalità organizzata, "vanno estese alla corruzione le regole di indagine che valgono per la mafia", intercettazioni comprese.
"L'Autorità anticorruzione non basta" - Quanto poi all'Autorità anticorruzione evocata da Renzi a riprova dell'impegno del governo sul fronte della corruzione, Sabelli ha osservato che agisce sul piano della prevenzione che è "fondamentale, ma non basta: occorre intervenire anche sul lato della repressione e della diffusione di una cultura della legalità".
Il botta e risposta tra Renzi e l'Anm - Martedì tra il premier e il presidente dell'Anm era partito un duro botta e risposta. Dopo che Sabelli aveva accusato lo Stato di "dare schiaffi ai Pm e carezzare i corrotti", Renzi aveva risposto, spiegando come quella di Sabelli fosse "una frase falsa e ingiusta. Questo governo intende combattere perché si formi uno stato di pulizia nel Paese", ma che per riuscirvi "serve un passaggio culturale e educativo".