Tangenti, Lupi in Parlamento: "Sono tranquillo, il governo mi appoggia"
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Il titolare delle Infrastrutture si difende in Aula: "In questi mesi la mia azione è sempre stata improntata alla massima trasparenza e correttezza"
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Pieno appoggio per Maurizio Lupi da Ncd e dal leader del partito Angelino Alfano. Il ministro dei Trasporti è finito nell'occhio del ciclone a seguito dell'arresto, per un giro di tangenti legato a grandi appalti pubblici, di Ercole Incalza, suo stretto collaboratore. "Noi lo sosteniamo, abbiamo piena fiducia in lui e Lupi non ha pensato a dare le dimissioni. E' una persona per bene, chiarirà in Parlamento".
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Lupi: "Mai fatto pressioni per mio figlio, chiarirò tutto" - A Milano per la fiera dell'edilizia Made Expo, a margine dell'inaugurazione Lupi ha ribadito di non aver mai fatto "pressioni per chiedere l'assunzione di mio figlio e quindi non ci potrà mai essere alcuna intercettazione su questo. Anche perché mio figlio non ne aveva bisogno". E ha promesso: "Voglio andare in Parlamento a riferire sulle scelte. Devo dare tutte le risposte politiche e individuali, la maggioranza valuterà sulle mie parole".
"Chiedo scusa alla mia famiglia e agli italiani" - Poi però precisa: "Io chiedo scusa innanzitutto alla mia famiglia, ai miei amici, alle persone che credono in me e quindi agli italiani. Se avessi fatto o se fosse riscontrato che abbia fatto qualsiasi gesto che sia sbagliato e irresponsabile, finché io ritengo di non aver fatto nessuno di questi gesti, quando si dimostrerà esattamente l'opposto ne prenderò atto, perché sarebbe giusto non solo prendere atto ma anche chieder scusa a tutti".
"Dimissioni? Si rifletta sul lavoro fatto" - A una domanda sull'ipotesi che nella notte abbia pensato alle dimissioni, Lupi replica: "Io credo che da quando sono uscite le carte dell'inchiesta e gli arresti di lunedì ognuno di noi debba fare delle riflessioni rispetto al lavoro forte e importante che ha fatto".
"Renzi non mi ha chiesto nessun gesto spontaneo" - Il ministro ha poi aggiunto: "Renzi non mi ha chiesto nessun gesto spontaneo: io credo che debba dare come è giusto che sia tutte le risposte politiche perché ho letto da più parti osservazioni e domande giustissime sulla politica del ministero. Risponderò anche alle domande pù puntuali che sono emerse dalle intercettazioni".
Lupi è stato poi contestato da alcuni espositori e visitatori della fiera di Milano, che gli hanno gridato "vergogna" e "dimettiti". A loro non ha dato nessuna risposta e ha poi lasciato l'evento.
Lupi alla Camera: "Sono tranquillo. Il governo mi appoggia" - Il ministro ha detto comunque di essere tranquillo in merito alla vicenda Grandi opere e, sul rapporto con il governo, ha detto di essere certo del suo appoggio. "Confermo con molta chiarezza e forza - ha detto, intervenendo al Question Time alla Camera - che l'obiettivo che ha ispirato in questi mesi l'azione del mio ministero e del sottoscritto è da una parte garantire la rapida ed efficiente realizzazione delle opere e dall'altra assicurare la massima trasparenza e correttezza".
"Appalti, accelerare l'approvazione del ddl delega" - "Credo si debba accelerare il più possibile l'approvazione del ddl delega per la riforma del codice degli appalti per andare nella direzione giusta", ha poi detto il ministro, precisando che il testo "è in discussione al Senato e avremmo un incontro la prossima settimana con il relatore".
M5S: "Si voti la sfiducia" - Pesanti le dichiarazioni in Aula della deputata M5S Giulia Sarti dopo l'intervento di Lupi: "Ora a maggior ragione chiediamo che non solo sia calendarizzata al più presto ma che sia votata da tutti la mozione di sfiducia contro il ministro Maurizio Lupi. E' indecente che non faccia un passo indietro, in altri Paesi ci si dimette per una tesi di laurea".
Alfano: "Lupi non è indagato ed è onesto" - Alfano ha poi sottolineato che "Lupi è una persona perbene e onesta e questo è il punto da cui partire". E ancora, ha ricordato che "nessun magistrato l'ha indagato". "Non essendoci questioni giudiziarie ma unicamente politiche - ha aggiunto - c'è un luogo in cui propriamente si può spiegare ed è il Parlamento: si può benissimo anticipare la sua presenza, lui è prontissimo".
Anche secondo il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini "è giusto che Lupi spieghi la situazione che si è venuta a creare. Il Parlamento è interessato a capire cos'è successo".
De Girolamo: "Non si dimetta. Io fui lasciata sola" - La capogruppo di Area Popolare Nunzia De Girolamo dice che Lupi non deve dimettersi e, intervistata dal "Corriere della Sera", ricorda quando fu lei, nel 2014, a dimettersi da ministro delle Politiche agricole dopo l'inchiesta sull'Asl di Benevento. "Come Lupi, non ero indagata - spiega -. Ma mi dimisi. Nella solitudine più totale". Dice che lo rifarebbe e racconta: "Il mio governo era debole e non mi difese. E io volevo tutelare la mia dignità. Ero diventata lo strumento per attaccare Letta e farlo cadere".
Orfini: "Lo ascolteremo e poi valuteremo" - Il presidente del Pd Matteo Orfini sulla vicenda dice: "Ci sono aspetti da chiarire, bene la disponibilità a farlo. Ascolteremo il chiarimento del ministro, poi faremo le nostre valutazioni".
Zaia: "Su Lupi passaggi pesanti da chiarire" - "Ci sono passaggi pesanti nelle intercettazioni - dice il governatore del Veneto Luca Zaia -: non mostrano fatti di rilievo penale, però quando si è nelle istituzioni bisogna dare delle giustificazioni".