Costa: "La Commissione ha ritenuto ottemperate le prescrizioni". Salvini: "Avanti con i lavori". La rabbia dei No Tap: "Presi in giro, portavoce locali del M5s si dimettano"
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L'interruzione del gasdotto Tap comporterebbe costi insostenibili e "non sono emerse illegittimità sull'impatto ambientale", secondo la relazione trasmessa dal ministro Costa: l'opera in Puglia si farà. L'annuncio del premier Conte ai sindaci pugliesi ha però riacceso la polemica, segnando una marcia indietro dal programma elettorale del M5s. Durissimi i No Tap: "Ci hanno preso in giro, gli eletti M5s si dimettano".
"Ricordiamo che l'opera è stata già autorizzata dal precedente governo e che i ricorsi sulle autorizzazioni già in passato non hanno trovato gli esiti giudiziari sperati dai cittadini - ha detto ancora il ministro Costa -. In questo percorso, nella fase finale, è arrivato il nostro governo. Abbiamo in particolar modo riesaminato quelle prescrizioni che, secondo i rilievi provenienti dai territori, non sarebbero state ottemperate. Ricordiamo che la Valutazione di impatto ambientale è stata rilasciata sul progetto definitivo che, per sua natura, è suscettibile di adattamenti in fase esecutiva, e pertanto le prescrizioni possono essere aggiornate via via che in tale ultima fase dovessero emergere nuove e mutate situazioni".
Conte: "Fatto il possibile, sosterremo le comunità locali" - Sul Tap "abbiamo fatto tutto quello che potevamo, non lasciando nulla di intentato. Ora però è arrivato il momento di operare le scelte necessarie e di metterci la faccia. Prometto un'attenzione speciale alle comunità locali perché meritano tutto il sostegno da parte del governo". Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte annunciando l'impossibilità, da parte del governo, ad interrompere la realizzazione del gasdotto.
Conte: "Nessuna illegittimità" - Il premier ha spiegato così la scelta del governo: "Avevo preannunciato che se avessimo riscontrato profili di illegittimità non avremmo esitato ad assumere tutti i conseguenti provvedimenti, compresa la decisione di interrompere i lavori. Da quando ci siamo insediati abbiamo fatto quello che non è mai stato fatto in precedenza. Abbiamo effettuato un'analisi costi-benefici, abbiamo dialogato con il territorio, abbiamo ascoltato le istanze e studiato i documenti presentati dalle autorità locali. A oggi non è più possibile intervenire sulla realizzazione di questo progetto che è stato pianificato dai governi precedenti con vincoli contrattuali già in essere. Gli accordi chiusi in passato ci conducono a una strada senza via di uscita. Non abbiamo riscontrato elementi di illegittimità. Interrompere la realizzazione dell'opera comporterebbe costi insostenibili, pari a decine di miliardi di euro. In ballo ci sono numeri che si avvicinano a quelli di una manovra economica".
Salvini: "Avanti coi lavori" - Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha commentato su Twitter: "Avere l'energia che costerà meno a famiglie e imprese è fondamentale, quindi avanti coi lavori".
No Tap: "Presi in giro, gli eletti del M5s si dimettano" - "Una perdita di tempo, una presa in giro per calmare gli animi". Lo ha sostenuto Gianluca Maggiore, leader del movimento No Tap, dopo l'annuncio del premier Conte sul via libera al gasdotto Tap in Salento. "E' chiaro - ha detto - che la nostra battaglia continuerà, come è chiaro che tutti i portavoce locali del M5s che hanno fatto campagna elettorale qui e che sono diventati addirittura ministri grazie ai voti del popolo del movimento No Tap, si devono dimettere adesso".
Di Maio: "Penale da 20 miliardi, quelli di prima l'hanno blindata bene" - "Abbiamo fatto un'istruttoria per due mesi, abbiamo verificato tutti gli aspetti di quell'opera e ci sono fino a 20 miliardi di euro di penali da pagare, cioè più del reddito di cittadinanza e di quota cento insieme. E' questo il problema". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio. "Ma questo non vuol dire che abbasseremo la guardia, noi staremo attentissimi a quello che succederà con quest'opera. C'è addirittura una parte del cantiere sequestrato dalla Procura e non si faranno sconti a nessuno. Quelli di prima l'avevano blindata bene per fare in modo che, nonostante la sconfitta alle elezioni, potesse andare avanti", ha spiegato.