Pierluigi Coppola, professore di Ingegneria dei Trasporti, ribalta le conclusioni del rapporto voluto da Toninelli. Il ministro: "Analisi ufficiale è quella Ponti"
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Il professore Pierluigi Coppola, docente di Ingegneria dei Trasporti all'università Tor Vergata di Roma, ha consegnato al ministro Danilo Toninelli una nota con ulteriori elementi di valutazione sulla Tav, che si discostano dalle conclusioni ufficiali della relazione costi-benefici. Secondo l'analisi fatta da Coppola, la linea Torino-Lione produrrebbe infatti un valore compreso tra i 400 milioni e i 2,4 miliardi di euro. Ma Toninelli tira dritto: "Analisi ufficiale è solo quella Ponti"
Il docente, ha ricostruito Repubblica, ha evidenziato diverse divergenze su alcuni aspetti della metodologia utilizzata per la stesura del documento, realizzato dal team con a capo Marco Guido Ponti, che ha di fatto bocciato la Tav.
Nello specifico Coppola non è d'accordo sul comprendere nel calcolo le accise dei carburanti, perché "non è coerente con le linee guida del ministero delle Infrastrutture e con i criteri della Commissione europea che indicano di non considerare le tasse e le entrate fiscali".
Inoltre, ha contestato ancora l'esperto, l'analisi nelle mani del governo prende in considerazione costi che non sono italiani, che se isolati ammonterebbero a 5,6 miliardi e non a 12,9. E, ricostruisce ancora il quotidiano romano, se si mettono sulla bilancia i costi per ripristinare i luoghi prima degli scavi, i benefici supererebbero i costi di circa 400 milioni.
Secondo i calcoli di Coppola quindi i benefici superebbero i costi di circa 2,4 miliardi di euro, motivo per cui l'opera andrebbe completata e non fermata così come vorrebbe parte dell'esecutivo.
Nonostante le perplessità avanzate dal docente, Toninelli tira dritto: "Io sono molto favorevole al dibattito. L'analisi costi-benefici è funzionale ad aprire un dibattito per capire se questi soldi sono spesi bene. L'analisi costi-benefici ufficiale è una sola, quella del team di Ponti di cui Coppola ha dato un aiuto di tre pagine". Il ministro ha poi concluso: "Da una parte c'è una relazione ufficiale, dall'altra una relazione di un non economista. I dati di partenza sono i dati dell'analisi costi-benefici".