Il neopresidente del Regione risponde in diretta alla nuova azione dei No Tav al Cantiere di Chiomonte: "Rispetto tutti ma il volere della maggioranza dei piemontesi sia attuato"
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Mentre in Val Susa era in corso una protesta del movimento No Tav vicino al cantiere di Chiomonte, il neopresidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, in diretta a Tgcom24, confermava: "L'opera si farà, siamo a un punto di irreversibilità e Bruxelles vuole che ci muoviamo velocemente". Il governatore ha anche risposto ai manifestanti: "Rispetto l'opinione di tutti, ma la maggioranza ha scelto il 26 maggio e la nostra opera sarà realizzata nell'interesse del Piemonte e dell'Italia". Sottolinea, infine, come dalla riunione di Parigi del consiglio di amministrazione di Telt, la società italo-francese che deve realizzare e gestire la Tav, è stato dato il via libera ai bandi per la tratta italiana. "Le imprese mandino le loro offerte", l'invito.
Il sostegno di Bruxelles "Bruxelles vuole che ci muoviamo velocemente - ribadisce Cirio a Tgcom24 - e la prova d'amore ce l'ha data: a Parigi al consiglio di amministrazione di Telve, al quale ho partecipato come governatore, abbiamo ascoltato l'impegno ulteriore dell'Europa, che già finanzia al 55% la Tav, unica opera in tutto il contesto europeo a essere sostenuta con una percentuale così alta perché considerata una best practice da prendere a modello, a elargire fondi per il 50% degli accessi all'Alta Velocità, come la Susa-Settimo".
"Per questo, - aggiunge Cirio a Tgcom24 - sono fiducioso che la Tav si farà. Ne sono certo e ottimista che questo segnale dal governo arriverà, anche perché sono forte di un rapporto diretto con il vicepremier Salvini, che da quando è venuto in visita alla Tav ha sempre detto che l'opera va fatta senza se e senza ma nella sua versione originaria, è strategica. Così si respinga anche quella suggestione della miniTav alternativa che sarebbe un grave errore: hanno già provato a proporre le miniOlimpiadi in salsa piemontese e il risultato è che le Olimpiadi sono andate a Milano e a Cortina. L'idea di fare una miniTav alla piemontese avrebbe un risultato analogo e ci troveremmo anche a dover restituire i soldi e soprattutto a rinunciare a un'opera che è vitale per il Piemonte e per l'Italia".
In risposta ai manifestanti No Tav "Mi auguro prevalga il buon senso, - conclude il governatore a Tgcom24. - Anche perché qui il referendum sullaTav è stato fatto il 26 maggio, quando, sommando i risultati della coalizione mia e di quella di Chiamparino, il 90% degli elettori si è così espresso a favore dell'opera. Rispetto anche chi non la pensa come me, ma le minoranze facciano le minoranze e le posizioni di maggioranza vengano attuate. Noi non arretreremo, nel rispetto di tutti ma anche con la disponibilità per quanto concerne quei territori a investire quelle risorse economiche per le compensazioni che ora devono ancora essere stanziate. Si parla di 100 milioni per la Val di Susa; ad oggi ne sono stati stanziati 42 e spesi 10. Per spenderli devo avere appoggio dell'Osservatorio e Conte deve nominarmi il presidente. Qualche problema con i tempi ci sarà, ma abbiamo energia, forza, vigore per fare gli interessi del Piemonte che sono quelli che passano attraverso la Tav".