Il ministro dell'Economia ospite della puntata di "Quarta Repubblica" affronta anche tra i vari temi Iva, Bankitalia e Alitalia
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Su Tav e le infrastrutture "bisogna capire che nessuno verrà mai ad investire in Italia, con investimenti di lungo termine, se il Paese mostra un governo che cambia, non sta ai patti, cambia i patti, cambia le leggi e le fa retroattive". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giovanni Tria, alla trasmissione di Rete4 "Quarta Repubblica". "Queste infrastrutture sono di lungo termine - ha aggiunto Tria - non si può pensare che questo governo cade, viene un nuovo governo e disdicono tutti i contratti". Tra i temi affrontanti nel programma anche Iva, Bankitalia e Alitalia.
"Nessuno investe se si cambiano patti e leggi" "Non mi interessa l'analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav, - ha spiegato il ministro Tria a "Quarta Repubblica", - il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti. Questo è il problema, non la Tav". "Bisogna portare avanti l'economia italiana", ha aggiunto.
"La Manovra-bis è una fissazione, non la capisco" "Questa storia della manovra correttiva è quasi una fissazione, non la capisco", ha risposto il ministro Tria sull'argomento finanziaria-bis. "Noi siamo tra la stagnazione e la recessione, cosa si intende per manovra correttiva? Più tasse e meno spesa. Mi chiedo, in una situazione come quella dell'Italia e dell'Europea è utile? Non bisogna essere keynesiani per capire che non è il momento", ha affermato. Quanto al deficit, ha assicurato, "viene tenuto sotto controllo".
"Tutte follie le ipotesi di aumenti dell'Iva" "Sono tutte follie,non solo perché non ne parliamo, ma perché sarebbe sbagliato fare questo dal punto di vista della politica economica. Perché si deve fare una manovra per mettere più in difficoltà le imprese italiane?". Questa la risposta di Tria alla domanda sulle ipotesi di aumento "selettivo" dell'Iva.
"Solo Bankitalia può disporre riserve oro" "Nessuno può disporre delle riserve d'oro, se non la banca centrale, per motivi di politica monetaria", ha anche ha detto il ministro dell'Economia, parlando nel corso della trasmissione "Quarta Repubblica" della questione dell'utilizzo delle riserve auree di Bankitalia. In base al Trattato europeo, ha specificato, "nessuno Stato può influenzare o dare indicazioni alla banca centrale che è indipendente e neppure la Banca d'Italia può dare oro al governo italiano perché sarebbe aiuto di Stato".
"Alitalia non deve essere pubblica" Alitalia "non deve essere resa pubblica, si deve trovare una soluzione di mercato". Così Giovanni Tria a "Quarta Repubblica", sottolineando che "ho dato la disponibilità del governo ad aiutare, sotto due forti condizioni: che ci sia un piano industriale che regga il mercato, con partner forti e che vengano rispettate tutte le norme comunitarie. Se necessario è anche giusto che il governo aiuti, ma questo significa non fare perdite". Il ministro non si sbilancia però sull'ipotesi che lo Stato abbia il 15% del capitale. "Non c'è un 15% - ha spiegato Tria durante la registrazione - perché non so di cosa, il 15%. Devo ancora vedere le cifre, non le ho ricevute".
Toninelli: "Tria ricordi che c'è un contratto di governo" Sulle dichiarazioni di Tria è intervenuto il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli: "Il ministro dell'Economia ha dimenticato che c'è un contratto di governo, lui dovrebbe ricordarlo. Tria si atterrà a quello che c'è scritto nel contratto". Sull'intesa con la Lega per quanto riguarda il progetto della linea Torino-Lione, ha poi affermato: "Come abbiamo fatto con tutti gli altri dossier sono convinto che, anche se partiamo da posizioni molto distanti, troveremo un punto d'incontro e sintesi con la Lega".