le novità del testo

Taxi e Ncc, nel nuovo decreto il divieto di confrontare i tempi di attesa e i prezzi sulle app

Il testo potrebbe essere licenziato a maggio. La norma, che fa parte di un pacchetto di misure del ministero dei Trasporti, prevede che la destinazione e il prezzo stimato del servizio vengano comunicati solo dopo la scelta dell'utente

17 Feb 2025 - 15:31
 © Ansa

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Il decreto sulle piattaforme di intermediazione rischia di scatenare un acceso dibattito nel settore dei trasporti e cambiare radicalmente il funzionamento delle app per prenotare taxi e Ncc (noleggio con conducente). Tra le modifiche più discusse contenute nel testo, ancora in fase di revisione, c’è quella che impedirebbe agli utenti di confrontare in anticipo i tempi di attesa e i prezzi stimati dei vari servizi disponibili. Una norma che, se confermata, potrebbe limitare la libertà di scelta dei consumatori. 

Il testo

 Come spiega il quotidiano Il Messaggero, il decreto fa parte di una serie di misure previste dal ministero dei Trasporti per regolamentare i servizi pubblici non di linea, inclusi taxi e Ncc. Il nuovo testo, arrivato in ritardo alla Commissione Europea per la verifica Tris, potrebbe non essere approvato prima di maggio. Tra le principali novità, la norma contro i “furbetti” dei taxi, che mira a oscurare la destinazione delle corse fino al momento del prelievo da parte del conducente. Una misura pensata per evitare che i tassisti selezionino corse più remunerative a danno di residenti e lavoratori, messa in evidenza dopo i disagi degli ultimi mesi a Roma, in particolare a Capodanno con taxi introvabili e Ncc a prezzi esorbitanti.

Nel testo si legge che le piattaforme devono garantire che i servizi siano assegnati in modo indifferenziato ai vettori taxi, senza preferenze per eventuali servizi aggiuntivi o criteri non previsti dalla legge. In caso di richieste con orario predeterminato, i servizi devono essere assegnati solo durante i turni previsti dalle autorità competenti, e la comunicazione al vettore deve avvenire subito prima della partenza. Inoltre, la destinazione dell'utente deve essere comunicata al vettore solo al momento del prelievo e il corrispettivo stimato della corsa non può essere fornito al vettore. Il costo del servizio deve essere conforme alle tariffe pubbliche in vigore e le piattaforme non possono applicare tariffe diverse. Infine, le piattaforme possono usare la geolocalizzazione per mostrare all'utente la posizione in tempo reale del taxi e il tempo di arrivo previsto.

Il parere di alcune delle aziende coinvolte

 La proposta, tuttavia, non è stata accolta favorevolmente da tutti gli attori coinvolti. Uber, per esempio, ha duramente criticato la bozza del decreto. Lorenzo Pireddu, general manager di Uber Italia, ha dichiarato al Messaggero che la normativa sembra orientata a ridurre l’offerta di servizi, penalizzando gli utenti. "Questo decreto va contro gli interessi dei cittadini, che da anni chiedono soluzioni per una mobilità più facile e veloce, e rischia di limitare ulteriormente le opzioni di scelta", ha commentato Pireddu. Secondo Uber, infatti, la limitazione della possibilità di confrontare prezzi e tempi potrebbe danneggiare gli utenti, che non avrebbero più la libertà di scegliere la soluzione migliore in base alle proprie esigenze.

Al contrario, Freenow, concorrente di Uber, ha accolto positivamente alcune misure previste dal decreto. Paolo Ceccarelli, Head of Operations di Freenow Italia, ha espresso apprezzamento per l’attenzione rivolta a contrastare l’abusivismo nel settore, ma ha sottolineato l’importanza di garantire una competizione equilibrata tra taxi e Ncc.

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