Telefonata Grillo-Draghi

M5s, giovedì il voto su Rousseau per l'esecutivo Draghi: governo tecnico-politico con superministero della Transazione Ecologica?

Le preferenze potranno essere espresse sulla piattaforma dalle 10 alle 18. La replica di 13 parlamentari del Cinque Stelle: "Quesito suggestivo e manipolatorio"

10 Feb 2021 - 23:37

Il governo Draghi è sempre più vicino. Un'accelerata è arrivata nelle ultime ore con il il premier incaricato Mario Draghi che, dopo aver incontrato le parti sociali, ha avuto un'importante telefonata con Beppe Grillo, decisiva per sbloccare la situazione in casa Cinque Stelle. Dalle 10 alle 18 di giovedì gli iscritti M5s potranno esprimere sulla piattaforma Rousseau l'eventuale supporto a un esecutivo Draghi. "Sei d'accordo che il Movimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un superministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal Movimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?", recita il quesito.

L'ex numero uno della Bce ha rassicurato Grillo sulla principale richiesta del garante dei pentastellati, ovvero la creazione di un super ministero della Transizione Ecologica. Il voto su Rousseau, temporaneamente sospeso dopo la richiesta di una certezza in merito da parte dello stesso Grillo, si può quindi svolgere.

La dura replica di 13 parlamentari Cinque Stelle - Il quesito da votare sulla piattaforma Rousseau "è stato formulato in maniera suggestiva e manipolatoria, lasciando intendere che solo con la partecipazione del M5s al governo si potranno difendere i provvedimenti adottati dal precedente governo e dalla precedente maggioranza". E' il commento di 13 parlamentati del Movimento, i quali hanno definito la votazione "tendenziosa e palesemente volta a inibire il voto contrario".

Di Maio: "Il nuovo ministero integrerà Ambiente e Sviluppo" - "Ancora una volta Beppe Grillo ha offerto al Paese una visione importante con la proposta, accolta dal premier incaricato Mario Draghi, di istituire un ministero per la transizione ecologica, sul modello di altri Paesi europei", ha commentato Luigi Di Maio. Tutto questo porterà un grande contributo all'Italia: il progetto punta infatti a sostenere l'ambiente, come il M5s ha sempre fatto, e ad integrare la difesa della nostra terra con le opportunità di sviluppo e di crescita economica. La ricostruzione, dopo la crisi causata dalla pandemia, comincia da qui. Grazie Beppe. E viva il Movimento 5 Stelle sempre".

"Voto Sì a Draghi per difendere i risultati del M5s" - L'ex vicepremier ha poi annunciato che voterà "convintamente sì" al quesito indetto dal M5s. "Non esiste una maggioranza senza di noi. Semplicemente disimpegnarci dal governo vuol dire non dare una maggioranza e un governo a questo Paese. Dobbiamo partecipare per difendere quello che abbiamo ottenuto e spendere bene quello che abbiamo conquistato".

"Ribadito il no al Mes" - Nella comunicazione agli iscritti con la quale è stata annunciata la votazione su Rousseau, il Movimento ha ribadito il suo "no" secco a sostenere l'attivazione del Mes.

Crimi: "Da Draghi impegno a rafforzare il Reddito" - Mario Draghi Draghi "ha sostenuto l'importanza del Reddito di Cittadinanza, dichiarando la volontà di rafforzare ulteriormente questo strumento", ha invece riferito Vito Crimi sul Blog delle Stelle. Il capo politico M5s ha aggiunto che "si è trovata una comune visione sul ruolo dell'intervento pubblico in economia, necessario per sostenere la crisi di molti settori produttivi, sopraggiunta a causa della pandemia". 

Il ministero come condizione necessaria - Il segnale che potrebbe sbloccare definitivamente le trattative per la nascita del governo Draghi è dunque arrivato. Dopo che in mattinata Beppe Grillo aveva rilanciato la richiesta di un super ministero per la Transizione Ecologica, a confermare l’impegno del presidente del Consiglio incaricato sono stati gli ambientalisti. Patrizia Bianchi, presidente Wwf, subito dopo le consultazioni, ha infatti dichiarato: "La buona notizia è che il ministero ci sarà". Era la conditio sine qua non posta da Grillo, consapevole che senza il suo "benestare" difficilmente la base (ovvero gli iscritti a Rosseau) avrebbe dato il via libera per vedere il M5s nella nuova maggioranza e al governo anche nell'esecutivo Draghi.

Quando il presidente incaricato aveva fatto sapere che non parlerà alla fine delle consultazioni, si era creato il gelo. Senza dichiarazioni come avrebbe fatto la base M5S a dare il suo appoggio e, quindi, il via libera al Movimento? La telefonata tra Draghi e Grillo, e le conseguenti rassiurazioni, ha (salvo sorprese) sparigliato la situazione. E messo la strada di Draghi in discesa. Una discesa resa ancor più netta da quanto dichiarato dal presidente dimissionario, Giuseppe Conte: "Se fossi iscritto a Rousseau voterei 'sì' perché ci sono tali urgenze che comunque è bene che ci sia un governo". E, adesso, gli iscritto possono davvero votare su Rousseau.

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