DIVERGENZE DI STRATEGIA

Terremoto in Scelta Civica,Zanetti lascia gruppo e porta via simbolo

Il viceministro dell'Economia ha formato un nuovo gruppo con i parlamentari di Ala, di Verdini. Insorge la minoranza del Partito democratico: "Ora si dimetta"

14 Lug 2016 - 22:13

Nuova grana per Renzi. Il viceministro dell'Economia Enrico Zanetti ha lasciato il gruppo di Scelta Civica assieme ad altri tre deputati. dando vita a un nuovo gruppo parlamentare insieme ad Ala di Denis Verdini. Per gli esponenti della minoranza del Partito democratico questo segnerebbe l'ingresso ufficiale del gruppo di Verdini nel governo e quindi chiedono le dimissioni di Zanetti.

Nel corso della Direzione nazionale del partito Zanetti aveva affermato l'intenzione di ritirare il simbolo di Sc al gruppo nel caso questo non si fosse adeguato alla linea del partito, ovvero di dar vita, anche con il gruppo Ala, ad un 'polo italiano dell'Alde. Il gruppo invece ha eletto un direttivo contrario a tale linea.

Un 'sommovimento' di piccole dimensioni, che crea però un caso politico. Non solo perché il partito ex montiano, dopo essere già stato scosso da numeri addii, si scinde in due e litiga sulla paternità del simbolo. Ma soprattutto per la questione "Verdini al governo". L'ingresso, seppur indiretto, dell'ex membro di Forza Italia al governo con un viceministro non va giù alla minoranza Dem. "Se è vero che, come più volte ribadito da Matteo Renzi, Ala resta fuori dalla maggioranza - dichiara Roberto Speranza - l'unica naturale conseguenza sono le dimissioni di Zanetti dal governo".

Bocche cucite tanto dal premier quantio dai vertici del Partito democratico. "Il governo ha molte cose da fare e ci dobbiamo occupare di quelle. Oggi siamo contenti del risultato raggiunto con la raccolta di seicentomila firme per chiedere il referendum costituzionale", afferma il capogruppo alla Camera Ettore Rosato. La nuova componente, è il ragionamento, non cambia gli equilibri di maggioranza, tantomeno alla Camera dove i numeri sono amplissimi, mentre al Senato nulla cambia, anche perché Sc non ha nessuno. E non ci sono mutamenti immediati nel governo, osservano, anche perché tutti e due i gruppi nati dalla scissione di Sc hanno già rappresentanti: da un lato Zanetti, viceministro "scelto per le sue competenze sui temi economici", dall'altro Antimo Cesaro, sottosegretario alla Cultura. Dunque, è la sintesi, non si tocca nulla almeno fino al referendum.

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