"Le decisioni vanno prese e realizzate. Dopo gli attentati di Bruxelles abbiamo aggiornato e rafforzato il piano d'emergenza. Libertà di culto, ma no a chi inneggia all'odio"
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"La chiave di tutto è la velocità. Tante volte i terroristi sono stati veloci e l'Europa lenta nella reazione". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. "Non possiamo considerare tutto come prima. Non possiamo decidere e non realizzare le decisioni prese", ha aggiunto Alfano, "sarebbe un regalo ai terroristi e a chi punta su fallimento dell'Europa". Il ministro ha poi annunciato che da inizio anno 9 persone "pericolose" sono state espulse.
"Proprio giovedì sera - ha spiegato - abbiamo messo su un aereo un marocchino di 37 anni di Chieti, regolarmente in Italia, già presidente del centro preghiera della città". L'uomo, ha spiegato Alfano, era noto come musulmano integralista ed era stato rifiutato anche dagli altri fedeli per le posizioni radicali. Monitorato dalla Digos, in più occasioni aveva dichiarato detto di voler partire per combattere in Siria.
Piano d'emergenza aggiornato e rafforzato - In Italia, ha ripreso il ministro, "esiste un protocollo per la gestione delle emergenze, che è stato aggiornato e rivalutato nei giorni scorsi" dopo gli attentati a Bruxelles. "Nel documento si indica esattamente chi fa cosa: siamo pronti per affrontare emergenze che, ci auguriamo, non si verifichino", ma allo stesso tempo "lavoriamo sulla prevenzione. Stiamo lavorando con la Consulta islamica che ha già preso delle posizioni. La nostra deve essere chiara: qui c'è piena libertà di culto, ma la preghiera non deve essere un inno all'odio e al terrorismo. I musulmani possono pregare il loro Dio ma non dare solidarietà a chi uccide". Alfano ha infine dichiarato di essere "contrario alla proposta di Massimo D'Alema" sul contributo statale alle moschee.