Il neo-consigliere di FI: "Prima si vota meglio è: basta dimissioni e guerre intestine al Pd". Sul rientro della De Girolamo: "Non è all'ordine del giorno ma...". Ma Romani dice no al governo di scopo
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Un governo di scopo anche con Renzi, una nuova legge elettorale e poi si torna al voto per ripartire con le riforme. Nella sua prima uscita ufficiale da consigliere di Berlusconi, Giovanni Toti spiega le sue idee. "Prima si vota meglio è perché questa legge di Stabilità è timida e inefficace - dichiara al Corriere della Sera - e ogni giorno c'è un caso tra dimissioni, guerre intestine nel Pd e il dubbio se Renzi appoggi davvero Letta". Ben definito anche il suo ruolo nel partito: "Non sono io l'anti-Renzi". Paolo Romani (FI) boccia però l'ipotesi di un governo di scopo
La Forza Italia del futuro - L'ex direttore di Tg4 e Studio Aperto, sceso in politica per dare corpo al cambiamento, ribadisce di non volere "incarichi, di fare il segretario o il coordinatore unico". Toti punta al programma e al progetto, ideali per i quali si dice pronto a lavorare al fianco dell'attuale dirigenza del partito. "Penso a un organo collegiale, un comitato ristretto con dentro i capigruppo, responsabili delle aree organizzative e esponenti delle diverse sensibilità del partito. Vorrei coagulare una squadra che affianca Berlusconi".
La De Girolamo può attendere ma... - Voci di corridoio riportano di un avvicinamento dell'ex ministro alle liste forziste. "Non mi sembra sia all'ordine del giorno. Il Nuovo Centrodestra ha sbagliato moltissimo umanamente e politicamente" dice Toti che, dati alla mano, non se la sente di chiudere a priori la porta a un'eventuale collaborazione. "Se guardo i sondaggi il centrodestra vince solo se è unito. Berlusconi è un federatore del centrodestra perché l'obiettivo è solo uno, vincere".