Spuntano nomi per la squadra di Renzi. Per il Lavoro sarebbe stato sondato anche l'amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti, per l'economia corre anche Irene Tinagli di Scelta Civica
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Servirà qualche giorno, forse un'intera settimana per vedere la squadra al completo del governo Renzi. Continua il totoministri: gli ultimi gossip vedono l'economista Irene Tinagli al Tesoro, Livia Pomodoro e Guido Calvi candidati per la Giustizia. E per la poltrona della Salute si fa il nome del fondatore di Emergency Gino Strada.
Vice Presidenza del Consiglio - La posizione potrebbe rimanere al leader di Ncd Angelino Alfano al quale, però, verrebbe tolta la responsabilità del Viminale. Se Angelino riuscisse a tenersi l'Interno allora vicepremier sarebbe Graziano Delrio o in alternativa alla coordinatrice di Scelta Civica Stefania Giannini.
Ministero dell'Economia - I successori di Fabrizio Saccomanni potrebbero essere dei "tecnici", figure quindi attinte dalla finanza e dalle istituzioni internazionali e non dalla politica. In pole sembra ci sia l'economista Lucrezia Reichlin, in competizione con Fabrizio Barca (per piacere alla minoranza interna e a Vendola) che qualche giornale dà per favorito. Il nuovo nome è quello della montiana Irene Tinagli. Il Quirinale vorrebbe lo stesso ex premier, Enrico Letta.
Si è fatto anche il nome di Andrea Guerra, ma il patron di Luxottica si è tirato indietro: "Sono sereno e felice e rimango a fare il mio lavoro in questa bella azienda. Auguro tutto il bene possibile al nuovo governo che nascerà". Tra i papabili ci sarebbe forse anche Tito Boeri, e scendono le quotazioni del vicesegretario generale dell'Ocse Piercarlo Padoan.
Ministero degli Interni - Vedi Vice Presidenza del Consiglio: se Alfano si arrende, al Viminale potrebbero andare Graziano Delrio o Dario Franceschini.
Ministero degli Esteri - La Farnesina resterebbe appaltata a Emma Bonino, su precisa indicazione di Napolitano che in quel dicastero non gradisce troppa "discontinuità".
Ministero della Giustizia - Quasi certa la sostituzione di Anna Maria Cancellieri con un nuovo nome. Inizialmente sembrava accreditata la candidatura di Michele Vietti, vice presidente del Csm. Potrebbe essere riparacadutato al dicastero anche Alfano. Ma in gara ci sarebbe anche il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro. E si fa largo il nome di Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale, mentre non si esclude nemmeno il ritorno di Paola Severino.
Ministero del Lavoro - Anche Enrico Giovannini avrebbe le ore contate: sulla sua poltrona potrebbero atterrare Guglielmo Epifani, ex sindacalista e segretario del Pd nella transizione Bersani-Renzi, ma non sono esclusi i nomi di Marianna Madia, Andrea Guerra di Luxottica, di Fabrizio Barca e del prof. Tito Boeri, già fatti per il dicastero dell'Economia. C'è chi fa il nome di Pietro Ichino.
Ministero dello Sviluppo Economico - Andrea Guerra è considerato in pole per questo terzo ministero, insieme a Maurizio Martina esponente della corrente Dem interna al Pd, a Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone, e all'ex Ocse, Pier Carlo Padoan. Spuntano anche i nome dell'attuale amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti e dell'ex numero uno di Telecom Franco Bernabè.
Ministero della Difesa - Due signore potrebbero rimpiazzare Mario Mauro. I nomi sono per ora quelli di Federica Mogherini e Roberta Pinotti o l'ex ministro della Difesa del governo Prodi, Arturo Parisi
Ministero della Cultura - Dice no uno degli outsider papabili, Alessandro Baricco, che su Repubblica precisa: "Ho una vita che mi piace e non ho intenzione di cambiarla, faccio mestieri belli che non voglio abbandonare. Non ho il talento per fare il ministro. Matteo lo conosco da tempo e sa cosa può chiedermi. Spero e credo che troveremo il modo di lavorare insieme su un tema che sta a cuore a entrambi e che è cruciale, quello dell'educazione". Per il dicastero ora in mano al "dalemiano" Massimo Bray, in corsa ci sarebbe anche l'ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli. Ma se le logiche della politica risultassero più forti rispetto a quelle della competenza, avrebbero buone chance pure Dario Franceschini e Gianni Cuperlo.
Ministero delle Infrastrutture - Maurizio Lupi di Ncd dovrebbe tenersi il posto. Eventuali successori sono il sindaco Pd di Bari, Michele Emiliano, oppure il primo cittadino di Salerno, Vincenzo De Luca.
Ministero dell'Agricoltura - L'erede della dimissionata Nunzia De Girolamo, potrebbe essere Ernesto Carbone, il deputato che ha prestato la smart a Renzi per andare a Palazzo Chigi per il colloquio con Letta. Il patron di Eataly Oscar Farinetti si è chiamato fuori.
Ministero delle Riforme - A Gaetano Quagliariello potrebbe seguire la giovane esponente Pd Maria Elena Boschi.
Ministero dei Trasporti - Questa delega resterebbe in mano a Maurizio Lupi che al momento ha pure quella alle Infrastrutture in caso di "spacchettamento" .
Ministero dei Rapporti con il Parlamento - A Dario Franceschini seguirebbe l'attuale vice presidente della Camera, Roberto Giachetti.
Ministero dell'Ambiente - Quotata la conferma di Andrea Orlando.
Ministero della Salute - Ncd insiste per tenere Beatrice Lorenzin, suggestiva l'ipotesi del fondatore di Emergency Gino Strada.
Ministero dell'Istruzione - Quasi tutti concordi nell'indicare in Stefania Giannini, di Scelta Civica, il prossimo ministro se non dovesse addirittura occupare la poltrona di vicepremier.