Il ministro dell'Economia si allinea a Draghi: se creiamo nuovo debito non servono, se sono nuova valuta sono illegali. Confindustria: "Inopportuno aumentare il debito"
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria boccia i minibot proposti dalla Lega per pagare i debiti arretrati della Pa. "E' nel loro programma: il ministero dell'Economia ha girato un parere negativo", afferma Tria al G20 finanziario di Fukuoka. Il vicepremier Luigi Di Maio non ci sta e invita Tria a trovare altre "soluzioni". Mentre il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, afferma: "Sui minibot si può discutere ma i debiti vanno pagati".
"Penso che in un'interpretazione, quella del debito, non servono. Nell'altra (valuta alternativa, ndr), non possono essere fatti", ha aggiunto Tria, condividendo il parere del presidente della Bce, Mario Draghi.
Di Maio: "Se Tria dice no ai minibot trovi la soluzione" - Luigi Di Maio invita il ministro del Tesoro a trovare "soluzioni" alla questione del pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese. "Questa storia dei minibot - scrive il capo politico del Movimento Cinque Stelle in un post su Facebook - sta diventando paradossale. Se c'e' una proposta per accelerare il pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione si discuta. Ci sono migliaia di aziende che aspettano ancora di essere pagate dallo Stato e non è accettabile. Anche perché, quando è un privato a non onorare i pagamenti, poi ne fa le spese, quindi non vedo perché lo Stato se ne debba approfittare". Prosegue Di Maio: "Se lo strumento per pagare le imprese non è il minibot, il Mef ne trovi un altro. Ma lo trovi, perché il punto sono le soluzioni, non le polemiche, né le presunte ragioni dei singoli" .
Salvini: "Su minibot si può discutere ma i debiti vanno pagati" - "Sullo strumento dei minibot si può discutere, ma sul fatto che sia urgente pagare le decine di miliardi di euro di arretrati e di debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti di imprese e famiglie deve essere chiaro a tutti, in primis al ministro dell'Economia. È una questione di giustizia". Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini.
Giorgetti: "Nessun tentativo di uscita dall'euro" - Al ministro ha replicato da Rapallo, dove ha partecipato al convegno dei Giovani industriali, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che ha chiarito: "I minibot non sono l'anticamera dell'uscita dall'Unione europea o dall'euro. Sono un tentativo di trovare una soluzione al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione che non abbiamo creato noi. E su cui siamo disposti a discutere".
Borghi insiste: "Minibot serviranno per realizzare la riforma fiscale" - "La risposta formalmente è corretta. So bene che è vietato introdurre monete parallele, sarebbe un disastro. La mia proposta è quella di introdurre uno strumento esigibile per il pagamento di debiti della pubblica amministrazione. Dunque non sarebbe nuovo debito, ma la cartolarizzazione di crediti esistenti. Né più né meno quel che aveva progettato Corrado Passera quando fu ministro del governo Monti". Dice in un'intervista a La Stampa l'economista della Lega Claudio Borghi, che torna a parlare di come trasformerà la proposta in un progetto di legge. "Sta nel contratto di governo. Lo faremo con la legge di bilancio, se riusciremo a realizzare la flat tax eliminando deduzioni e detrazioni, e riconoscendo i crediti di imposta che verranno meno attraverso i mini-bot", ha spiegato.
Boccia: "Inopportuno aumentare il debito" - Parere positivo anche dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: "Dobbiamo distinguere gli strumenti della finanza dai fondamentali del Paese. I minibot sonouno strumento e stiamo dicendo da tempo che non è opportuno incrementare il debito pubblico italiano, vista la sua entità". Boccia insiste sulla necessità di "affrontare tre cose fondamentalmente nel paese: incrementare la crescita e ridurre il debito e il deficit. Individuare strumenti per finanziare il debito è un'opzione teorica interessante, ma non incide sui fondamentali".
Cosa sono i minibot - I minibot sono un surrogato di titolo di Stato che non viene assegnato in un'asta del Tesoro con un rendimento deciso dal mercato ma si tratta di un titolo infruttifero e privo di scadenza. Inoltre mentre i titoli di Stato sono oramai dematerializzati, il minibot, nelle intenzioni dei suoi fautori, è destinato alla circolazione cartacea, con una imitazione cromatica e di formato delle regolari banconote in euro. Anche per questo gli operatori di mercato lo hanno definito un passo verso l'uscita dell'Italia dall'euro specie dopo che una mozione approvata in maniera bipartisan dalla Camera (ma ripudiata poi dal Pd) li ha indicati come possibilità per pagare i debiti della P.a.
La Banca d'Italia e poi la Bce, hanno avvisato dei rischi della creazione di una "moneta parallela". Il presidente Mario Draghi è stato lapidario: "I minibot o sono valuta, e quindi sono illegali, oppure sono debito, e dunque lo stock del debito sale". Impostazione condivisa anche da Confindustria che li ha assimilati "ai soldi del Monopoli".