Il ministro dei Trasporti: "Non vogliamo tornare al Medioevo come i vari Renzi, abbiamo scritto cose diverse nel contratto di programma"
© ansa
"Sulle trivelle non daremo le autorizzazioni, perché sarebbe come tornare indietro". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli. "Sul tema è stato chiarissimo il vicepresidente, Luigi Di Maio - ha continuato -. Ora viene la parte politica, con il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, e vedrete di che pasta siamo fatti".
Il ministro dei Trasporti pentastellato quindi ha chiarito: "I vari Renzi sono vergognosi per quello che hanno fatto. Noi quelle autorizzazioni non le daremo. Perché trivellare per cercare fossili significa tornare al Medioevo e noi abbiamo scritto nel contratto di programma cose diverse".
Ritardi nelle opere a causa della corruzione politica-imprese - A una domanda sulla problematica tutta italiana legata ai ritardi nelle opere, Toninelli ha spiegato che le difficoltà nascono dalla "cattiva gestione soprattutto politica". "E, diciamolo anche, perché si era creata una sorta di comitato d'affari tra una certa parte imprenditoriale e una certa parte politica che purtroppo ha fatto dei danni", ha sottolineato. "Io sono stato mandato a condurre questo ministero per finalmente usare bene i soldi pubblici per fare opere importanti che beneficino e diano migliore qualità ai cittadini", ha quindi ribadito.
Con il "no" al Tap ci sarebbe stato un grande danno erariale - Toninelli ha poi motivato la scelta di non fermare i lavori sul Tap, in Puglia. "Bloccarlo avrebbe significato un contenzioso enorme creando un danno ai conti italiani e le casse pubbliche non vanno scassate".
Presto analisi costi-benefici sull'Alta velocità Torino Lione - "Nei prossimi giorni arriverà l'analisi costi-benefici e chiuderemo anche il dossier Tav", ha poi detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti. "Stiamo congelando la Torino-Lione perché è un'opera che costa più di 20 miliardi", ma tutti gli altri dossier "compreso quello del tunnel del Brennero stanno andando avanti", ha sottolineato. Cifre che però vengono contestate dal governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, secondo cui si tratta di stime precedenti "all'accordo internazionale del 2012 che di fatto ha dimezzato i costi dell'opera", che ammonterebbero a "circa 4,6 miliardi, di cui 2,885 per la tratta internazionale e 1,7 per quella nazionale".
Anas tornerà a essere una società efficiente - Su Anas, ha poi precisato: "Fino a oggi non mi pare che Anas abbia fatto bene il proprio mestiere come principale stazione appaltante. Abbiamo un nuovo a.d., un nuovo presidente e un nuovo cda e da lì partiremo per ribaltare come un calzino Anas". "La fuoriuscita da Fs è stato un passaggio dovuto", ha proseguito evidenziando che "la società tornerà a essere importante ed efficiente".
Semplificheremo codice appalti e creeremo una struttura per gli investimenti - Sul codice degli appalti, Toninelli ha poi detto: "Noi non lo prenderemo e lo butteremo nel tritacarta, non ripartiremo da zero, perché non siamo il governo delle riforme radicali ma delle riforme puntuali, giuste. Quindi lo semplificheremo e lo renderemo certo nell'interpretazione". "Ma siccome non ci basta all'interno del mio ministero faremo una struttura apposta, sto emanando tra alcune settimane un decreto di riordino del mio ministero, di supporto e di slancio e alla implementazione e quindi non blocco degli investimenti", ha concluso.