Il presidente del Parlamento europeo alla mostra del cinema: "Ora deve trovare attuazione negli ordinamenti nazionali"
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Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli è tornato a parlare della direttiva sul copyright. "Sono molto orgoglioso di aver sostenuto e votato pochi mesi fa una delle leggi più importanti approvate nel corso della precedente legislatura", ha dichiarato Sassoli intervenendo all'incontro sulla protezione del diritto d’autore organizzato alla mostra del cinema di Venezia dalla Federazione nazionale della stampa, dalla rassegna Giornate degli Autori e dall'associazione Articolo 21.
La Direttiva sul diritto d'autore nel mercato unico digitale è stata approvata in via definitiva dal Parlamento europeo nel marzo 2019 e dalla Commissione nel mese successivo. "In un panorama ormai non adeguatamente regolato, obsoleto e con grandi vuoti legislativi era quanto mai necessaria una revisione normativa perché il mondo della creatività, aveva bisogno di nuove norme in grado di gestire in modo giusto ed equo lo sfruttamento dei contenuti in rete", ha aggiunto Sassoli. "L'Europa, capofila nella tutela dei diritti, pur continuando a investire nel processo digitale e difendendo costantemente la libertà della rete e dei suoi utenti, aveva il dovere di proteggere i produttori di contenuti, da sempre garanti della nostra filiera culturale”.
Prima di essere approvata, la direttiva è stata oggetto di numerose critiche da parte degli oppositori, che accusavano la riforma di violazione della libertà della rete. "L'Europa, con questo voto, ha voluto dire al mondo intero che i giganti dell'ecosistema digitale non possono più calpestare i diritti, violare la dignità delle persone, sfruttare e sottopagare il lavoro di altri, ignorare la fatica di investire in competenze e professionalità, armare campagne diffamatorie contro i rappresentanti dei cittadini quando si toccano i loro interessi", ha sottolineato il presidente del Parlamento europeo. "E' stata insomma una battaglia di libertà, perché era in gioco il valore stesso del lavoro intellettuale e creativo, il pluralismo delle testate, il giornalismo di qualità così come la sostenibilità dell’industria culturale e giornalistica, la ricerca e l'investimento in nuovi autori".
La direttiva ora deve essere recepita dagli ordinamenti nazionali. "Adesso sarà fondamentale assicurare il follow up della direttiva, innanzitutto facendo in modo che trovi piena attuazione in tutti gli stati membri. Abbiamo visto che l’attuazione della direttiva dovrebbe tutelare determinate categorie rispetto al riconoscimento del proprio lavoro, ma sarà fondamentale verificare che i benefici per queste persone siano reali. In questo senso sarà importante la collaborazione con la Commissione europea che dovrà accompagnare gli stati membri nell'ambito delle proprie competenze".