Il presidente della Cei, senza citare il Family Day, invita i laici ad "assumersi le proprie responsabilità". Sull'emergenza profughi: "L'Ue non può cancellare Schengen""
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"I cattolici hanno il diritto di partecipare al bene comune". Così il cardinale Angelo Bagnasco difende i credenti che esprimono la propria opinione sulle unioni civili, senza però citare il Family Day di sabato. Spetta poi ai laici regolamentare attraverso le leggi ma si "assumano la propria responsabilità alla luce della sapienza cristiana". Il presidente della Cei è poi intervenuto sull'emergenza profughi: "L'Ue non può cancellare Schengen".
"Vescovi uniti e compatti" - Secondo Bagnasco, "i vescovi sono uniti e compatti nel condividere le difficoltà e le prove della famiglia e nel riaffermarne la bellezza, la centralità e l'unicità". Insinuare contrapposizioni e divisioni significa non amare nè la Chiesa nè la famiglia", ha aggiunto il cardinale.
"Prevalga il diritto dei figli" - Durante il suo intervento di apertura del consiglio episcopale, il presidente della Cei ha definito la famiglia un "patrimonio prezioso", uno "scrigno", la cui "punta di diamante" sono i figli, il cui bene "deve prevalere su ogni altro". L'auspicio di Bagnasco è che "nella coscienza collettiva mai venga meno l'identità propria e unica" dell'istituto famigliare.
"La prole non è un diritto" - I figli, ha proseguito l'arcivescovo di Genova, "non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre; hanno diritto ad ogni precedenza e rispetto, sicurezza e stabilità". "Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali, dove respirare un preciso respiro", ha aggiunto.
"Sentiamo il dovere di rilanciare la voce della famiglia perché sia tutelata, promossa e sostenuta da politiche veramente incisive e consistenti", ha affermato il porporato. E ancora: "Occorre aiutare, come già avviene in altri Paesi, la nascita dei figli che, come ha detto Papa Francesco, non sono un problema di biologia riproduttiva".
"Scongiurare la fine di Schengen" - L'arcivescovo di Genova ha poi parlato dell'emergenza immigrazione e del futuro degli accordi di Schengen. "L'Europa e l'Onu devono farsi carico della responsabilità di individuare e consolidare soluzioni che vadano alla radice di situazioni, che gettano un'ombra pesante sulla stessa civiltà", ha detto Bagnasco. La fine di Schengen "è un pericolo da scongiurare - ha aggiunto - anche attraverso una politica delle migrazioni, che non si limiti a segnalare problemi e pericoli, ma li rilegga alla luce della situazione demografica, economica, culturale e sociale dell'Europa".