La commissione esaminatrice ha chiesto agli altri due candidati se volessero sostenere subito la prova in inglese, poi posticipata. Il New York Times: "Conte sta cercando un lavoro di riserva?"
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Il premier Giuseppe Conte non ha rinunciato al posto da professore all'Università La Sapienza di Roma. Lo rivela il sito politico.eu, secondo cui l'esame di inglese che avrebbe dovuto sostenere in mattinata, assieme ad altri due candidati, è stato posticipato. La commissione esaminatrice ha chiesto agli altri due studiosi se volessero sostenere subito la prova in inglese oppure rinviarla, proprio per sostenerla assieme al presidente del Consiglio.
Il sito, che per primo aveva raccontato in uno scoop della candidatura di Conte, ha infatti pubblicato un articolo intitolato: "Giuseppe Conte resta in corsa per il posto da professore universitario, nonostante le critiche".
Secondo politico.eu, Conte avrebbe chiesto ai professori Mauro Orlandi e Giovanni Perlingieri di rinviare la prova. I due avrebbero dunque deciso di accettare "dopo una breve consultazione tra di loro".
New York Times: "Conte sta cercando un lavoro di riserva?" - Sulla vicenda è intervenuto anche il New York Times, con un titolo al vetriolo: "Il primo ministro italiano sta cercando un lavoro di riserva?". "Trovandosi a ricoprire un incarico tradizionalmente precario - si legge sul quotidiano americano - Giuseppe Conte ha cercato di evitare di mettere tutte le sue uova in un paniere professionale perseguendo una posizione di riserva come insegnante in un'università di Roma. La svolta: il paniere in questione è il governo italiano. E Conte è il premier".
"La notizia della scorsa settimana - scrive ancora il quotidiano - che il signor Conte sta continuando a perseguire un lavoro di emergenza, nonostante sia diventato primo ministro della quarta economia d'Europa, non ha esattamente ispirato fiducia in un governo populista e anti-establishment che molti in Italia vedono come una grave minaccia per l'Ue. E il piano di riserva per un ritorno all'Università è solo l'ultimo episodio di alcune settimane scomode per la coalizione di governo". Il New York Times, quindi, fa riferimento al crollo del ponte Morandi di Genova, che "ha rilevato una spaccatura ideologica nella coalizione tra la Lega, favorevole alla privatizzazione, e il M5s, che ha chiesto allo Stato di prendere possesso di importanti progetti infrastrutturali".