L'iniziativa di una ventina di deputati del centrodestra: l'obiettivo è quello di elaborare proposte normative per migliorare la qualità dell'istruzione superiore e garantire il diritto allo studio
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Nasce l'intergruppo parlamentare dedicato alle università telematiche. All'iniziativa hanno aderito una ventina di deputate e deputati del centrodestra, dalla Lega a Fratelli d'Italia, a Noi Moderati, tutti pronti a elaborare proposte normative volte a migliorare la qualità dell'istruzione superiore. "Ci concentreremo da subito sull'approfondimento del modello universitario telematico in altri Paesi, come Regno Unito o Stati Uniti d'America e Spagna, per poi mettere a punto proposte e soluzioni capaci di garantire il diritto agli studi superiori a tutte quelle famiglie che non possono permettersi di sostenere studi fuori sede. La politica deve dare una risposta sociale tesa a potenziare quel diritto all'istruzione superiore a chi non ne ha i mezzi per accedervi, esattamente come previsto dall'art. 34 della Costituzione e impedire che si inneschi un conflitto tra le università tradizionali e quelle online", ha dichiarato il presidente dell'interguppo Edoardo Ziello.
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Sorto per iniziativa di Edoardo Ziello e di altri parlamentari della Lega, di Noi Moderati e di Fratelli d'Italia, l'intergruppo parlamentare dedicato alle università telematiche sta già avviando contatti in ogni direzione, con l'esplicito obiettivo di favorire un quadro normativo più favorevole a tutti coloro che - negli atenei pubblici e privati, in presenza e telematici - auspicano più competizione e vogliono che un numero sempre più alto di persone possa avere accesso alla formazione universitaria.
"Sono contento - è il commento del presidente dell'intergruppo Edoardo Ziello (Lega) - che molte deputate e molti deputati abbiano aderito alla costituzione dell'intergruppo parlamentare e che molti ne stiano valutando l'adesione. Esso rimarrà sempre aperto a tutte le forze politiche che sostengono l'innovazione applicata all'istruzione. Il lavoro sarà improntato all'individuazione del miglior meccanismo di integrazione tra il sistema tradizionale e quello telematico al fine di contribuire alla crescita dei saperi superiori".
Non a caso il presidente dell'intergruppo Ziello ha subito evidenziato come la compagine - già ora composta da una ventina di parlamentari - si concentrerà "subito sull'approfondimento del modello universitario telematico in altri Paesi, come Regno Unito o Stati Uniti d'America e Spagna, per poi mettere a punto proposte e soluzioni".
Ziello ha inoltre sottolineato l'esigenza di evitare ogni conflitto tra università telematiche e in presenza, spingendo invece per un ammodernamento della didattica, una riduzione dei vincoli connessi alla programmazione triennale e un'attenzione sempre maggiore a quei gruppi sociali e a quei territori che con più difficoltà hanno accesso all'alta formazione.
"Il tema delle università telematiche è molto importante, ci stiamo misurando. Sono 11 e offrono percorsi sia interamente che parzialmente a distanza, intercettano un bisogno che c'è, esiste. Le telematiche non sono un pezzo che si muove in un far west: si tratta di percorsi controllati e accreditati e soggetti, come le università in presenza, alle valutazioni dell'Anvur". Così il ministro dell'Università Anna Maria Bernini, rispondendo a una interrogazione al Senato posta dalla senatrice del Pd Cecilia d'Elia.
"Le università in presenza e telematiche devono avere la stessa modalità di regolamentazione - ha aggiunto Bernini. - Abbiamo creato un tavolo di lavoro che comprende la Crui, il Consiglio universitario nazionale, l'Anvur per dare regole comuni per garantire la qualità dell'offerta formativa per tutti. Il ministero dell'Università non è l'antitrust: deve garantire, a vantaggio degli studenti, la qualità dell'offerta formativa. Il modello verso cui andiamo è misto, blended, per i diversi bisogni della società di oggi e anche le università in presenza devono dare risposte in tal senso".