Il generale, candidato da Salvini alle Europee come indipendente nelle liste della Lega, parla anche di aborto: "Non è un diritto". Giorgetti secco: "Non fa parte della Lega"
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"Non vedo perché sia necessario dotarsi della patente di antifascista per esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di statista sul dizionario". È uno dei passaggi chiave dell'intervista del generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle Europee, a La Stampa.
"Credo che delle classi con caratteristiche separate aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare", "Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico". Il generale sostiene poi che l'aborto sia "un'infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo che sia un diritto".
Su come migliorare il rapporto con i leghisti del Nord Italia, Vannacci afferma: "Non c'è bisogno di porgere ramoscelli d'ulivo, perché io non ho mai sollevato alcun problema. Se qualcuno si è espresso negativamente nei miei confronti, lo capisco, fa parte di una fase, ma quando si tratterà di lavorare insieme spero si chiudano gli armadi del passato e si guardi al futuro".
Vannacci è stato intervistato anche dal Corriere della Sera: "Il ministro Crosetto è stato ironico, sarcastico, anche un po' criptico - ha detto commentando le parole del ministro della Difesa che ha definito la sua una candidatura "win-win" - Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, spero di non deluderlo, di sicuro se dovessi essere eletto a Bruxelles mi batterei in ogni modo per perseguire la pace nel più breve tempo possibile". E sui malumori nella Lega è convinto: "I mal di pancia chi ce li ha se li farà passare. Io sono un indipendente, non ho la tessera di partito ma ho i miei ideali che in larga parte coincidono con quelli della Lega".
Pesanti le reazioni soprattutto tra le opposizioni, dopo le prese di distanza di diversi leghisti nella giornata di venerdì. Tra questi, ribadisce la sua contrarietà al generale il senatore del Carroccio Gian Marco Centinaio, assicurando che non voterà per lui alle europee. "Voterò per uno della Lega - spiega -. E con me tanti altri. Massimiliano Fedriga ha detto la stessa cosa. C'è chi ha detto che Vannacci non c'entra nulla con noi. Vero". E aggiunge: "Io sono antifascista ma anche anticomunista. Ho avuto un nonno picchiato dai fascisti a Pavia. La mia famiglia ha un'altra storia".
"Pur nel rispetto di ogni opinione e di ogni scelta politica, qui è in gioco una visione culturale della vita. Queste affermazioni ci riportano ai periodi più bui della nostra storia. Mi permetto di dire, con Papa Francesco, che l'inclusione è segno di civiltà". Cosi' il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, mons. Francesco Savino.
Dopo l'intervista interviene in un tweet la dem Anna Ascani, che scrive: "Classi speciali per ragazze e ragazzi con disabilità. Il piano delirante e razzista di Vannacci. Vergogna. I ministri Valditara e Locatelli non hanno nulla da dire sul candidato del loro partito?".
Chiama in causa Locatelli anche il capogruppo di Italia Viva alla Camera Davide Faraone: "Il partito che esprime il ministro per la Disabilità è lo stesso che alle europee candida Vannacci che propone le classi speciali per le ragazze e i ragazzi con disabilità. E per mantenere alto il suo profilo razzista sentenzia che gli italiani hanno la pelle bianca e che Mussolini è uno statista. Questa è la Lega di Matteo Salvini che si prepara alle elezioni europee. Locatelli prenda le distanze da una simile assurdità".
Identica posizione anche dagli esponenti M5s in commissione Cultura: "Delirante le parole di Vannacci, pericolose e offensive. Propaganda una ghettizzazione disumana dei bambini, in contrasto con i valori più profondi della nostra Costituzione e con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Cosa ne pensano i ministro Locatelli e Valditara? Difenderanno la scuola pubblica italiana e gli studenti disabili dai deliri di Vannacci o avalleranno con il loro silenzio un'idea che riporta agli anni più bui e terribili del secolo scorso?".
Il leader di Azione Carlo Calenda sui social scrive: "Dunque Vannacci è candidato. Ho fatto un confronto con lui poche settimane fa. Vannacci va benissimo per Salvini. Sono tutto e sono niente, sono marketing e distintivo".
Il ministro Giancarlo Giorgetti è tranchant: Roberto Vannacci "non è della Lega". È questa la sua risposta in merito alla candidatura del generale alle Europee. Giorgetti è a Varese, nella sede della Lega per sostenere la candidatura di Isabella Tovaglieri. "Lei è una candidata figlia di questa terra, sente quello che pensa la gente, serve il territorio". Vannacci no, gli fanno notare. "Frase corretta e contiene già la risposta". Sulle dichiarazioni recenti di Vannacci, Giorgetti replica solo seccamente: "non condivido".
"Chiaramente il titolo snatura completamente le mie parole con cui asserisco con vigore che i disabili hanno bisogno di attenzioni peculiari e aiuti supplementari e non che vanno separati. La campagna elettorale è iniziata!", ha poi scritto Vannacci su Facebook, postando la sua intervista a La Stampa.