Il sindaco di Terni interviene sui social tra ironia e provocazione mentre una delegazione del centrosinistra si reca sull'isola laziale per omaggiare Altiero Spinelli
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Stefano Bandecchi, sindaco di Terni ed esponente di Alternativa Popolare, ha pubblicato un post su Instagram che ha fatto riferimento a Ventotene, scatenando polemiche. Nel post, Bandecchi ha condiviso un'immagine di una giovane donna seminuda accompagnata dalla didascalia "Ventottenne. Il nostro Manifesto ha qualcosa in più". Un attacco ironico e provocatorio al Manifesto di Ventotene, documento simbolo dell’europeismo scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, al centro del dibattito politico dopo l'intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Senato.
Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, ha criticato duramente il post, definendolo "una imbarazzante confessione" e accusando Bandecchi di ridicolizzare i valori democratici e antifascisti del Manifesto di Ventotene. Secondo Piccolotti, il gesto evidenzia una visione politica superficiale, contrapponendo chi lavora per un’Europa "più democratica e libera" a chi, come Bandecchi, sembrerebbe più interessato a provocazioni di basso livello. Ha anche suggerito che, se non ha voglia di fare politica seriamente, dovrebbe dimettersi da sindaco.
Una delegazione di centrosinistra in pellegrinaggio a Ventotene ha deposto un mazzo di fiori con i colori dell'Europa, blu e giallo, sulla tomba di Altiero Spinelli. L'iniziativa è stata promossa dal Pd. Hanno aderito Iv, Avs e +Europa, assenti annunciati Azione e M5s. "Chi non è venuto non credo che sia contro, forse aveva altre cose da fare. Io sono contento di esserci però", dice il capodelegazione Pd in Ue Nicola Zingaretti.
Giorgia Meloni il 19 marzo durante un intervento in Parlamento ha criticato il Manifesto di Ventotene leggendone passi su socialismo e dittatura rivoluzionaria e dichiarando: "Non è la mia Europa". Le opposizioni accusano la premier di oltraggiare la memoria antifascista e i valori europei, scatenando proteste in Aula. Meloni ha difeso la sua posizione, sostenendo di aver solo citato il testo.
Il Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, è un documento fondamentale per il federalismo europeo. Redatto durante il confino sotto il fascismo, propone l’unione dei popoli europei in una federazione per garantire pace, libertà e giustizia sociale. Critica gli Stati nazionali sovrani, ritenuti causa di guerre e totalitarismi, e auspica l’abolizione delle frontiere economiche e politiche. Sostiene la necessità di un governo federale democratico, con un esercito comune e una politica economica coordinata. Pone al centro i diritti dei cittadini, superando le disuguaglianze e i privilegi di classe. Immagina un’Europa unita come baluardo contro le dittature e come modello di cooperazione internazionale. Propone una costituzione europea per regolare i rapporti tra Stati e cittadini. Influenzato dal socialismo e dal liberalismo, il Manifesto ispirò il processo di integrazione europea post-bellica.