L'esponente veronese: "Ho votato secondo coscienza, la vita è un valore universale e non di partito". Il provvedimento passa con 21 voti a favore. Il segretario dem Martina: "La legge 194 non si tocca"
Il consiglio comunale di Verona ha approvato una mozione che dichiara la città "a favore della vita" e finanzia associazioni cattoliche per iniziative contro l'aborto. A favore del provvedimento, passato con 21 sì e sei no, si è espressa anche la capogruppo Pd Carla Padovani, scatenando polemiche interne al partito. Il dem Andrea Orlando ha chiesto di avviare le procedure per l'espulsione dal Pd dell'esponente veronese.
La replica della Padovani: "Ho votato secondo coscienza" - "La vita è valore universale e non di partito", ha replicato la Padovani, sottolineando di aver votato "secondo coscienza. Sulla legge 194 non mi sembra che il Pd abbia una linea chiara. Non mi aspettavo tutte queste polemiche".
Verona città "a favore della vita" - La mozione, a firma del consigliere leghista Alberto Zelger e sottoscritta anche dal sindaco Federico Sboarina, prevede di inserire nell'assestamento di bilancio finanziamenti ad associazioni e progetti che operano nel territorio, promuovere il progetto regionale "Culla Segreta", proclamare Verona città "a favore della vita". Respinta la proposta per la sepoltura automatica dei feti abortiti.
Protesta del movimento femminista "Non una di meno" - Come in una seduta precedente, al consiglio hanno assistito attiviste del movimento femminista "Non Una di Meno" vestite da ancelle come i costumi della serie Tv "Handmaid's Tale", che dopo l'approvazione della mozione sono state fatte allontanare dall'aula.
Martina (Pd): "La legge 194 non si tocca, nessuna ambiguità su questo" - La legge 194 "non si tocca". Così su Facebook il segretario Pd Maurizio Martina. "Con chiarezza: la legge 194 a difesa delle donne e della maternità consapevole non si tocca. Chi vuole ricacciare il paese nel passato degli aborti clandestini deve sapere che tutto il Pd si è battuto e si batterà sempre per difendere questa conquista di civiltà a tutela della libertà e della salute delle donne. Non può esserci nessuna ambiguità su questo punto - ha sottolineato - tanto più oggi di fronte alle provocazioni di alcuni esponenti della maggioranza di governo che immaginano per l'Italia un ritorno al Medioevo".
Zingaretti (Pd): "No a colpi di mano contro la legge 194" - "Così non va. Non si procede con colpi di mano ideologici su temi così delicati. Non si rispetta la vita se non si rispettano le scelte delle donne, soprattutto quando sono difficili come lo è quella di interrompere una gravidanza. L'Italia ha una legge seria, la 194, che va applicata". E' quanto dichiarato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti (Pd).
Cirinnà (Pd): "Sono esterrefatta e schifata" - La senatrice dem Monica Cirinnà si è detta "esterrefatta e schifata", commentando il fatto che a Verona la capogruppo del Pd abbia votato una mozione contro la legge 194. "Va bene gli appelli all'unità, ma se l'unità deve essere un fritto misto, un mettere insieme questo e quello io non ci sto. Il Pd deve essere un partito fieramente di sinistra", ha aggiunto.
Rotta (Pd): "Capogruppo non ha capito la gravità" - "Spiace - ha commentato la deputata veronese Alessia Rotta (Pd) - che anche all'interno del Pd veronese ci sia chi, come Carla Padovani, non abbia capito la gravità di quanto la Lega stava cercando di fare, rendendo il corpo delle donne una merce di scambio politico. Una grave responsabilità sia verso le cittadine e i cittadini, sia per non aver informato il gruppo e per non averlo rappresentato, ma abbiamo la consapevolezza che si tratta di una posizione del tutto personale".
Fantinati (M5s): "Mozione è un grave errore, sembra di essere nel Medioevo" - "A Verona sembra di essere tornati al Medioevo. Si votano provvedimenti che vanno a favorire associazioni private antiabortiste e si offendono le donne. Nella nostra città, non solo la maggioranza ha una politica di stampo confessionale, ma anche il Pd, la cui capogruppo ha votato a favore della mozione, sembra essere rimasto secoli indietro. Se davvero si volessero intraprendere politiche serie di sostegno alla maternità, si dovrebbero finanziare strutture pubbliche e non associazioni private di dubbio orientamento. Strumentalizzare temi etici per fare campagna elettorale è un grave errore". Così su Facebook il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Mattia Fantinati (M5s).