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Ultimo aggiornamento: 2 anni fa

LA GIORNATA POLITICA

Elezioni, Si-Verdi: cambiate le condizioni, rinviato l'incontro con il Pd | Parlamentarie per candidati M5s dal 5 all'8 agosto

Fratoianni (Si) e Bonelli (Europa Verde): "In corso riflessioni e valutazioni". Il segretario del Pd incontra anche Di Maio, che è incerto sull'offerta dei Dem e rilancia sul programma

03 Ago 2022 - 18:32

Il Pd e Azione con +Europa hanno raggiunto l'accordo. Dopo giorni di tira e molla, veti e ultimatum, Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova hanno firmato un'intesa per "essere vincenti nei confronti della destra", ha detto Letta. Che però rischia di perdere Fratoianni (Si) e Bonelli (Europa Verde): "Non abbiamo bisogno del diritto di tribuna. Cambiate le condizioni, rinviamo l'incontro col Pd". Per Giorgia Meloni l'alleanza "fa chiarezza sulle forze in campo alle prossime elezioni: a misurarsi con il centrodestra ci sarà la solita sinistra". Il Centrodestra e Conte parlano di "ammucchiata". Il segretario del Pd incontra anche Di Maio, che è incerto sull'offerta dei dem e rilancia sul programma. Il M5s organizzerà le parlamentarie, dal 5 all'8 agosto, per la scelta dei propri candidati. Giuseppe Conte potrà indicare modalità e criteri per la formazione delle liste.

Berlusconi presenta il simbolo del Centrodestra per il voto dall'estero

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Secondo Enrico Letta la questione della legge elettorale è "fondamentale. Dall'altra parte "si sono messi tutti insieme perché con questa legge elettorale se crei di una alleanza larga le elezioni probabilmente le vinci, se vai da solo le perdi", afferma il segretario del Pd. "Chi mi vede in questi giorni che parlo con tutti, che faccio di tutto per trattenermi e fare il federatore, lo faccio perché con questo voto si decidono i prossimi 5 anni. Se ci dividiamo la destra avrà il 66%, che gli consente di cambiare la Costituzione".


Le squadre di governo "si fanno sulla base del risultato elettorale, perché significa rispettare i cittadini". Lo ha detto Giorgia Meloni, ospite di "Controcorrente" su Rete 4. "Si possono indicare uno o due ministri, ma non credo si possa presentare una squadra di governo", ha aggiunto. E Su Matteo Salvini: "E' già stato ministro dell'Interno ed è sicuramente una persona capace in quel ruolo, ma non sono questioni che si definiscono prima".


Impegno Civico "vuole costruire, è una comunità fatta di persone determinate, pazienti, pronte a dare il massimo, ma la nostra comunità pretende rispetto e parità di trattamento". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, aggiungendo che "altrimenti viene meno il principio fondante di una coalizione".


Fratoianni e Bonelli "chiedono a Enrico Letta di rinegoziare il patto sottoscritto ieri. Non c'è alcuna disponibilità da parte di Azione a farlo". Lo ha detto Carlo Calenda, sottolineando che l'agenda Draghi è "il perno di quel patto e tale rimarrà. Fine della questione".


"La lotta alle disuguaglianze e per una vera sostenibilità ambientale passa per la sconfitta delle destre, evitando un governo Meloni". È quanto afferma il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, aggiungendo che è "importante fare di tutto affinché tutta la sinistra e gli ambientalisti siano uniti in questo obiettivo. In coerenza con questa sfida è importante anche da parte nostra dare dei segnali chiari e sono certo che questa è la strada che si seguirà".





C'è stato un incontro tra il segretario del Pd Enrico Letta, il leader di "Impegno civico" Luigi Di Maio e Bruno Tabacci. I tre si sono visti alla Camera. 
 


"Quando abbiamo cominciato a ragionare col Pd c'era la consapevolezza di costruire un fronte. Dopodiché l'accordo di ieri con Calenda, con quel profilo programmatico sposta, non tanto il baricentro, ma non parla più al popolo di Centrosinistra". Lo ha detto il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, in diretta a Metropolis.




Le parlamentarie del M5s per la scelta dei propri candidati si terranno dal 5 all'8 agosto. Conte potrà poi indicare le modalità e i criteri per la formazione delle liste. Sulle candidature è prevista una minideroga alla regola della residenza. La proposta di autocandidatura, viene precisato sul sito, si intende relativa alla circoscrizione-collegio di residenza, ma si potrà indicare anche quello in cui si ha domicilio professionale o il "centro principale dei propri interessi". 


L'alleanza Verdi e Sinistra "ha deciso di rinviare l`incontro di oggi con il segretario del Pd Enrico Letta alla luce delle novità politiche emerse nella giornata di ieri". E' quanto si legge in una nota. "Registriamo comunemente - prosegue - un profondo disagio nel Paese e in particolare nel complesso dell'elettorato di centro-sinistra che ha a cuore la difesa della democrazia, la giustizia climatica e sociale. Essendo cambiate le condizioni su cui abbiamo lavorato in questi giorni, sono in corso riflessioni e valutazioni che necessitano di un tempo ulteriore".




"Luigi Di Maio non ha un voto. Chi conosce il fanciullo di oggi, lo evita. Trasformista, disposto a tutto, arrivista, incline al più turpe compromesso pur di stare nei palazzi. Perché il Pd dovrebbe concedergli il diritto di tribuna, un modo politicamente corretto per descrivere il solito paracadute sicuro, tipo la Boschi candidata a Bolzano nel 2018? Perché?". Lo scrive in un post su Facebook Alessandro Di Battista, ex pentastellato che potrebbe tornare nel Movimento 5 stelle.


"Con le persone serie, che vogliono condividere un`agenda sociale ed ecologica con noi c'è sempre la possibilità di dialogare". Lo ha detto Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5Stelle su un possibile dialogo con Fratoianni e Bonelli. Più esplicito il deputato M5s Mario Perantoni: "È la giornata delle scelte per Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Sarebbe clamoroso un loro accordo con Calenda, sarebbe incomprensibile e non credibile. Possono pero' scegliere di lavorare insieme a noi per costruire l`agenda sociale per la transizione ecologica, per la giustizia sociale e la legalità".


Virginia Raggi sta spingendo in queste ore affinché il M5s rispetti le sue tradizionali regole nella definizione delle liste, a partire dalle parlamentarie. L'ex sindaco di Roma, membro del Comitato di garanzia del M5s, è contraria in particolare alla deroga al principio di territorialità, secondo cui ci si può candidare solo dove si ha residenza, domicilio personale o professionale o centro principale degli interessi vitali. La deroga a questo principio è un'ipotesi concreta sul tavolo. In giornata Giuseppe Conte avrà una riunione con i coordinatori regionali.


"Non sarà la stessa Italia quella che avremo dopo il 25 settembre se vinceremo noi o se dovesse vincere la sinistra. Nessuno può essere indifferente a questa scelta del 25 settembre, che riguarda tutti noi, i nostri figli, i nostri nipoti. Per questo vi chiedo di andare a votare e di votare Forza Italia per costruire tutti insieme dopo il 25 settembre un nuovo, grande miracolo italiano". Lo ha detto Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, in un video sui social.


"Calenda poteva costruire un polo riformista che puntasse al 10%. Ha preferito trattare una percentuale di posti sicuri con il Pd. Non mi stupisco degli accordi sui numeri: so che sono importanti. Ma conosco la legge elettorale e sinceramente non so quanto saranno sicuri quei posti. Ma anche se lo fossero, penso che la politica sia prima di tutto coraggio e libertà". Lo ha scritto il leader di Italia viva, Matteo Renzi, nella sua e-news.


"Io spero si trovi un accordo con Italia Viva. Da Renzi mi dividono mille cose. Ma non c'è una una ragione per tenerlo fuori da questa coalizione. Sempre che voglia entrarci". Lo ha affermato il leader di Azione, Carlo Calenda, dopo aver siglato l'intesa con il leader dem Enrico Letta, in vista delle elezioni del 25 settembre. Calenda rivendica la scelta di allearsi con il Pd ribadendo di "aver portato" i Dem "a condividere che non un voto Azione vada a queste persone (Di Maio, Fratoianni, Bonelli, ndr). Non mi pare di esser venuto meno al No ai 5S. Anzi ci abbiamo aggiunto anche il no agli agli ex 5S".


"Dobbiamo assolutamente farle, è un passaggio che rientra nella democrazia diretta per dare agli iscritti la possibilità di dare indicazioni sulla scelta dei candidati". Lo dice il leader M5s Giuseppe Conte ad Agorà, rispondendo a chi gli chiede se il Movimento sia pronto a scegliere i candidati attraverso le parlamentarie.


"Con Calenda fino alla fine abbiamo provato a costruire un accordo per rafforzare un progetto riformista alternativo alla destra sovranista e a un'alleanza tutta basata sui posti da dividersi a sinistra. Questo progetto lo porteremo avanti da soli e raccoglieremo anche i delusi da Calenda. Che non sono pochi". Così Maria Elena Boschi in un'intervista a La Stampa. "Il 5% - dice l'esponente di Italia Viva - è alla nostra portata. Abbiamo la possibilità di dare una casa ai delusi del centrodestra che sono indignati per la fine del governo Draghi, ma anche a chi non ha condiviso la scelta di Calenda di andare col Pd. Non sottovaluterei nemmeno tanti amici del Pd che il loro voto a Di Maio e Fratoianni non lo regaleranno".


"Quello che farà Matteo Salvini lo decideranno gli italiani il 25 settembre. Ma rendere noto chi farà il ministro mi sembra un'operazione di verità e trasparenza, sono sicuro che gli amici Giorgia e Silvio condivideranno questa necessità". Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini.


"Non farò mai campagna elettorale parlando bene del governo di cui sono stato opposizione. Altro che agenda Draghi. Se c'è questo, non ci sono io" e "non ci sarà l'alleanza con Sinistra e Verdi. Calenda parli di quel che vuole e vada in pace". Così il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni in un'intervista a La Stampa.


"Sono stato combattuto tra due sentimenti: quello di andare da solo, preservando la purezza delle nostre idee, e quello della responsabilità verso il Paese, che rischia di ritrovarsi al governo con una destra che ci farà fare la fine del Venezuela". Così il leader di Azione, Carlo Calenda, in un'intervista a Repubblica sottolineando che "è un rischio reale. Questa è una destra populista. Però il pericolo non è il fascismo, ma quello di finire ai margini del G7". Calenda si definisce "molto soddisfatto" dell'accordo con il Pd di Enrico Letta mentre si dispiace per la scelta di Matteo Renzi: "lo vorrei con noi. Ma mi pare di capire che andrà da solo. Mi dispiace, perché è stato uno dei migliori premier degli ultimi anni".


"Dio, Patria e famiglia non è uno slogan politico ma il più bel manifesto d'amore che attraversa i secoli. Affonda le sue radici nel 'pro Aris et Focis' di Cicerone: 'l'altare e il focolare' che da sempre fondano la civiltà occidentale". Così la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, parlando al Corriere della Sera. Per Meloni, "conservatori significa innanzitutto sentirsi eredi. Avere cioè la consapevolezza storica di ereditare una tradizione, una cultura, un'identità e un'appartenenza. Un conservatore - precisa Meloni - non è contrario ai cambiamenti in sé. È contrario alla visione della sinistra secondo la quale progredire vuol dire cancellare tutto ciò da cui proveniamo".


"Abbiamo scelto per l'Italia e per gli italiani. Siamo rimasti coerenti con il manifesto di Azione, contro chi ha mandato a casa il governo Draghi. Calenda ha avuto su punti programmatici qualificanti". Lo ha detto Mariastella Gelmini, parlando dell'accordo tra il Pd e Azione, partito di cui è entrata a far parte dopo l'addio a Forza Italia. Nessun disagio a correre con la sinistra perché, spiega, "io sono rimasta dove ero. Al centro. È Forza Italia che si è spostata a destra, facendo cadere il governo" mentre "Azione è il soggetto politico che più convintamente sostiene la necessità di proseguire con il metodo e l'agenda di Mario Draghi. È nato un nuovo bipolarismo nel Paese: fra chi sceglie Giorgia Meloni, il sovranismo e Orbán e chi l'europeismo e la prosecuzione di un'esperienza come quella di Mario Draghi".


"Guardi, io ho pensato all'interesse generale che è essere competitivi e provare a vincere". E anche se a Carlo Calenda sono stati concessi più collegi di quanto il suo peso elettorale meritasse, "preferisco puntare a conquistarne tanti di seggi piuttosto che distribuire tra i miei tanti collegi perdenti". Così Enrico Letta, in un'intervista al Corriere della Sera, spiega il punto più controverso dell'accordo con Azione e +Europa, spiegando che "in numeri precisi" la ripartizione non sarebbe dovuta essere 70 a 30 ma "76 a 24". Ma "do atto a Calenda di aver fatto un passo avanti significativo", rinunciando a correre nel collegio uninominale di Roma 1.

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