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Ultimo aggiornamento: 2 anni fa

scissioni e nuove alleanze

Calenda rompe con il Pd | Letta: "Avanti nell'interesse dell'Italia" | Conte: "Dialogo? Non siamo professionisti della politica"

Renzi: "Terzo Polo opportunità straordinaria". Il leader di Azione: "Convergenza con Iv? Vedremo". Berlusconi: "Meloni coraggiosa come me, da sinistra solo denigrazione"

07 Ago 2022 - 19:12

I partiti cercano nuove alleanze in vista delle elezioni del 25 settembre. Nel Centrosinistra i Verdi confermano l'intesa con i Dem e chiedono un incontro a Calenda, che però rompe l'alleanza con Letta ("Non intendo andare avanti con il Pd") e apre a Matteo Renzi. Dopo lo strappo Letta replica: "Noi andiamo avanti nell'interesse dell'Italia. Mi pare che l'unico alleato possibile per Calenda sia Calenda". Renzi vede come un'opportunità lo strappo: "La creazione di un terzo polo sarebbe una grande opportunità". Conte: "Dialogo con i Dem? Non siamo professionisti della politica". Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi parla del Centrodestra e ritiene di avere in comune con Meloni "la determinazione e il coraggio", con Salvini "la capacità di parlare agli italiani e anche quella di saper ascoltare".


"La giornata di oggi segna la Caporetto di Enrico Letta". E' quanto ha detto Renzi ai suoi, invitandoli a "staccare Twitter e ad andare al mare". Nessun commento ufficiale sullo strappo di Calenda, ma grande sorpresa per la strategia ritenuta "fallimentare" di Letta. "Da un mese a questa parte il segretario del Pd sta sbagliando tutto quello che è possibile sbagliare. E la Meloni ringrazia", spiegano fonti renziane. Quanto a Calenda, non ci sono contatti ufficiali in corso, ma rimane la disponibilità di Italia Viva a un dialogo nel nome del Terzo Polo che Renzi definisce "opportunità straordinaria".


"Noi cinque giorni fa abbiamo sottoscritto un patto elettorale e di governo con Enrico Letta per proseguire le politiche del governo Draghi. Letta sta rispettando quel patto, lo dobbiamo rispettare anche noi". Così al Tg1 Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, dopo la rottura tra Pd e Azione di Carlo Calenda.


"Lo schema delle alleanze è quello definito, è Calenda che ha deciso di andarsene e secondo me se ne andrà da solo. Dopodiché sui 5Stelle è stato Conte a far cadere il governo Draghi, si è assunto un'enorme reponsabilità, e per noi questo è un fatto conclusivo". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta al Tg1.
 


"Il Pd sarà ancora più determinato rispetto a prima. E' chiaro che gli italiani, con questa legge elettorale, dovranno scegliere se essere governati da Meloni, dalle destre, o da noi. Questa scelta è netta e Calenda ha deciso di aiutare la destra, facendo quello che ha fatto". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervistato al Tg1. 


"Draghi, due giorni fa, ha detto che l'agenda Draghi non esiste. Siccome non è in campagna elettorale, consiglierei a tutti di non tirarlo per la giacchetta tutti i giorni. Quell'agenda era il frutto di una mediazione fra la destra e chi non è di destra. Pensare che l'agenda di un governo che li tiene insieme tutti e due sia la piattaforma per il futuro...". Lo ha detto il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, intervistato alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lucca).


"Qualcuno mi chiede: e se ora Letta riaprisse al Movimento? Provo a dare una mano e a evitare ulteriori imbarazzi, dopo le dannose decisioni che sono già state prese. Noi non siamo professionisti della politica. Il balletto di questi giorni, tra giochi di potere e spartizioni di seggi, ci ha lasciati stupefatti. Noi condividiamo con i comuni cittadini una visione della politica diversa". Lo scrive su Facebook il leader pentastellato Giuseppe Conte, che invita ironicamente il segretario dem Enrico Letta a offrire "i collegi che si sono liberati a Di Maio, Tabacci e agli altri alleati". "Per parte mia posso solo dire che questo disastro politico mi sembra lontano anni luce dal progetto riformistico realizzato durante il Conte II", aggiunge.


"In politica contano le relazioni tra persone e il reciproco rispetto pur nelle differenze. Per questo esprimo vicinanza e sostegno a Enrico Letta". Lo ha detto Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, dopo lo strappo di Calenda. "Continuiamo a lavorare con responsabilità per la democrazia , la giustizia sociale e ambientale, confermando la nostra alleanza - ha ripreso -. Prendo atto della scelta di Calenda che ha scelto gli interessi del suo partito anziché rafforzare il campo per battere la destra". 


 "C'è grande sorpresa per la decisione unilaterale presa da Calenda. Noi continuiamo a dare una valutazione positiva al patto col Pd". Lo dice il deputato e presidente di +Europa, Riccardo Magi. "Nel patto siglato col Pd era evidente che ci sarebbero state altre liste ed era evidente che ci sarebbe stato un rapporto politico privilegiato con noi, basato sulla continuita' dell'azione del governo Draghi, rispetto al patto elettorale con le altre liste. Ieri Letta lo ha ribadito". Poi, rispetto ad Azione, "per noi la priorità era mantenere l'unità della federazione, prendere decisioni insieme e poi mantenerle. Serietà è anche questo".


Per Matteo Renzi la formazione di un terzo polo "è un'opportunità straordinaria". Lo ha affermato lo stesso segretario di Italia Viva via social. "Tra tante difficoltà, internazionali e domestiche, ora è il momento della politica con la P maiuscola".


"Dopo molti giorni di balletti indecorosi, con la Lista Civica Nazionale abbiamo deciso di stare con chi a queste danze non ha partecipato. Saremo con Matteo Renzi e con chi crede nel nostro progetto civico e riformista". Lo ha affermato l'ex sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.


Dopo la rottura dell'accordo elettorale con il Pd da parte di Calenda il segretario Enrico Letta scrive su Twitter: "Noi andiamo avanti nell'interesse dell'Italia. Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l'unico alleato possibile per Calenda sia Calenda". 


"Renzi non l'ho sentito, ma gli dirò che come non si fa la politica destra contro sinistra non si fa nemmeno contro chiunque. Bisogna spiegare agli italiani come governare. Non ho parlato con Renzi, ci parlerò". Lo ha detto Carlo Calenda a "Mezz'ora in più" su RaiTre. "Se vedo una strada convergente? Lo vedremo. Negli ultimi due giorni ho ricevuto dai renziani contumelie, qualsiasi scelta non coincida con quella di Renzi per loro è una scelta da traditore della patria". 


"Questa coalizione del Pd è fatta per perdere, c'era l'opportunità di farne una per vincere. La scelta è stata del Pd e io non posso seguire una strada dove la coscienza non mi porta". Lo ha detto Carlo Calenda precisando: "Verso Letta c'è delusione per una scelta che potevamo fare, non c'è né animosità né condanna, mi apsettavo un pochino di più da lui". 


"A Letta avevo proposto un'alleanza netta - dice Carlo Calenda motivando la sua decisione di fermare l'alleanza con il Pd -. Gli avevo detto che rinunciavo ai collegi, avrei accettato anche solo il 10%. La sensazione è che c'è il Pd in mezzo e poi una serie di forze, ho perso il conto. Ma c'era un punto chiaro, il fatto che entrasse in coalizione Fratoianni non implicava che esprimessero da subito il no all'agenda Draghi. Invece c'è stato un crescendo, che ha dimostrato come sarà la campagna elettorale, che nopn sarà contro la destra ma demolirà l'area liberale della coalizione". 


Il leader di Azione Carlo Calenda dichiara di non intendere andare avanti con l'alleanza con il Pd. "E' una delle decisioni più sofferte, la più sofferta - ha spiegato parlando a "Mezz'ora in più" -. Non mi sento a mio agio con questo, non c'è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore. Così ho comunicato ai vertici del Pd che non vado avanti con questa alleanza".


"Il Partito democratico esprime forte apprezzamento per la nota diramata dalla Segreteria di +Europa, che ribadisce il proprio sostegno al Patto sottoscritto martedì tra lo stesso Pd e la Federazione +Europa/Azione". E' quanto fanno sapere fonti del Nazareno. 


L'ex sindaco di Torino annuncia che intende candidarsi alle prossime elezioni e che si mette a disposizione del M5s e di Giuseppe Conte. "Il Movimento è la mia casa politica - spiega - e sono orgogliosa di farne parte. Quando sei parte di qualcosa devi avere il coraggio di metterti in gioco, anche nei momenti più difficili. Sono qui per dirvi che mi metto a disposizione della comunità del Movimento e del progetto del suo presidente".






"E' solo un accordo tra professionisti della politica. Il Paese reale chiede altro". Così in un'intervista a Repubblica Fausto Bertinotti definisce l'accordo raggiunto tra il Pd e le altre forze. Secondo Bertinotti siamo di fronte a una "gerarchia tra fronte neoconservatore e portatori d'acqua. La sinistra doveva restare fuori".


Dopo il confronto ruvido a distanza con Carlo Calenda, "lo invito a prendere un tè, così ci conosciamo di persona e parliamo un po'", dice - in un'intervista a La Stampa - Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, che propone al leader di Azione di stabilire "un canale di comunicazione che non sia quello dei social". Bonelli rimarca come "la cornice di questa alleanza elettorale e' la difesa della democrazia e della nostra Costituzione, rispetto a una destra che la vuole cambiare.


"Da parte delle sinistre vedo i prodromi di una campagna solo di denigrazione dell'avversario. Non riescono a dire nulla sul loro programma. Forse perche' sono in disaccordo su tutto. Da parte nostra invece parliamo di contenuti, del nostro progetto per far ripartire l'Italia. E lo facciamo con un linguaggio sereno e rispettoso". Lo dice il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi al Messaggero. Rispondendo a una domanda sui partner della coalizione, Berlusconi ritiene di avere in comune con Meloni "la determinazione e il coraggio", con Salvini "la capacità di parlare agli italiani e anche quella di saper ascoltare".


Calenda non cerca la rottura dell'alleanza appena siglata con il segretario dem Letta, ma "ha posto un problema di coerenza", dice Mariastella Gelmini in un'intervista a La Stampa: "Il Pd doveva fare chiarezza e assicurare il rispetto del patto sottoscritto con noi. L'alleanza si basa su due distinte aree: quella liberale, popolare e riformista rappresentata da Calenda e quella di sinistra, rappresentata da Letta". "L'accordo con Si e Verdi - prosegue - resta un problema di Letta, fintanto che non mette in discussione i cardini del patto Azione-Pd".

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