Summit a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, i due vicepremier, il ministro delle Infrastrutture e i tecnici. Bruxelles invia una lettera a Roma: "A rischio 800 milioni di euro"
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E' durato oltre 5 ore il vertice notturno a Palazzo Chigi sulla Tav. "Ci sarà un sì o un no. Il forse non esiste", le parole del vicepremier Matteo Salvini sull'Alta velocità Torino-Lione. Per il leader della Lega "costa di più non fare la Tav che farla". E poi aggiunge: "Il treno è più sicuro, costa meno e inquina meno, su questo non c'è nessuno che mi possa far cambiare idea".
Al vertice partecipano i due vicepremier, Salvini e Di Maio, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, oltre ai tecnici che dovranno esaminare l'analisi costi-benefici.
Nel caso in cui non si trovasse la quadra tra le due forze di governo, da parte della Lega c'è la massima disponibilità "alla via parlamentare o alla consultazione dei cittadini per una soluzione positiva per il Paese".
L'Ue scrive una lettera all'Italia - Intanto la Commissione europea è pronta a inviare una nuova lettera all'Italia per ricordare al governo che l'eventuale "no" alla Tav comporterà la violazione di due regolamenti Ue del 2013 e la perdita di circa 800 milioni di cui 300 milioni entro marzo e il resto successivamente. E' quanto si apprende a Bruxelles. Di Tav mercoledì avrebbero parlato al telefono il vicepremier Matteo Salvini e il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen.
Dieci "prof": cinque M5s e cinque Lega - Ci sono dieci tecnici al tavolo del confronto. Si tratta di cinque "prof" convocati dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e cinque dai sottosegretari della Lega: sono Gaetano Marzulli, Alberto Chiavelli, Paolo Beria, Pasquale Pucciariello, Luigi Navone, Francesco Parola, Ginio Ferretti, Alberto Petroni, Carlo Vaghi, Pierluigi Coppola. Assente annunciato il presidente della commissione che ha condotto l'analisi costi-benefici, Marco Ponti.