Il vicepremier leghista continua a mostrare perplessità sull'accordo commerciale con la Cina, ma il suo alleato di governo non ci sta: "E' un patto che servirà a spingere il nostro Made in Italy"
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Sull'ingresso dell'Italia nella nuova "Via della Seta" cinese, il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini, continua a mostrare perplessità. E sottolinea che "voglio controllare chi viene a investire in Italia, su cosa viene a investire e che non siano settori strategici", i quali invece devono essere controllati direttamente "per la sicurezza nazionale". Perché, chiarisce, "le chiavi di casa le devono possedere gli italiani".
E sulla preoccupazione degli Usa che il governo italiano possa legittimire "il progetto di vanità delle infrastrutture della Cina", il ministro dell'Interno rassicura: "Dal mio punto di vista non ci sarà nessun problema con gli Stati Uniti".
Ma i dubbi della Lega non piacciono a Di Maio, che su Facebook ribadisce la sua convinzione: "E' un accordo che ho voluto fortemente, perché servirà a spingere il nostro Made in Italy e le nostre eccellenze in un mercato dove ancora non riusciamo ad arrivare. Significa più crescita, più economia, più sviluppo per le nostre imprese e più lavoro". Quindi una frecciatina all'alleato di governo: "Mi auguro che la Lega - continua il leader del M5s - sia della stessa idea, perché negli ultimi giorni ho visto posizioni diverse, un po’ schiacciate su quello che chiedono gli altri Paesi e non su quello che vuole e fa bene all'Italia. Mi ha sorpreso, non lo nascondo".