Soddisfazione di Di Maio per la firma delle intese con Pechino. Resta tensione con Salvini
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"Obiettivo raggiunto". Così Luigi Di Maio dopo la firma degli accordi tra Italia e Cina, sottolineando che solo quelli "firmati qui oggi hanno un valore di 2,5 miliardi, con un potenziale di 20". Ancora tensione con Matteo Salvini. "Lui ha diritto di parlare, io ho il dovere di fare", ha aggiunto Di Maio, ribattendo al ministro dell'Interno che, pur dicendosi contento delle intese con Pechino, ha ribadito che la Cina non è "un Paese con il libero mercato".
Di Maio: "Passo in avanti per la crescita" - Per il ministro dello Sviluppo economico "quello che abbiamo fatto oggi è un altro passo per aiutare la nostra economia a crescere e aiutare soprattutto le nostre eccellenze, che non hanno eguali nel mondo". Ma l'obiettivo è anche quello di "cominciare a riequilibrare una sproporzione per cui c'è tanto 'Made in China' che viene in Italia e troppo poco 'Made in Italy che va in Cina. Gli obiettivi ovviamente li monitoreremo con la 'task force Cina' ma ci aspettiamo un notevole graduale aumento delle esportazioni e nei prossimi anni speriamo di poter riequilibrare la bilancia commerciale".
Di Maio: "Critiche Ue? Italia arrivata prima" - Quanto alle perplessità franco tedesche sulle iniziative italiane il ministro Di Maio opera delle distinzioni. "Non parlerei di posizione franco-tedesca perché le due posizioni hanno due sfumature diverse, anche ascoltando le parole del presidente Macron e della presidente Merkel".
"E' chiaro - ha proseguito Di Maio - che l'Italia sulla Via della Seta è arrivata prima e quindi altri Paesi europei in questo momento hanno delle loro posizioni sulle nostre decisioni che riguardano il commercio che possono essere sicuramente posizioni critiche: ne hanno tutto il diritto. Soltanto che, come qualcuno negli Stati Uniti ha detto, 'America First', io continuo a ripetere 'Italia First' nelle relazioni commerciali. Quindi nessuno vuole scavalcare i nostri partner europei. Noi restiamo ben saldi nell'alleanza euroatlantica, restiamo alleati degli Stati Uniti e nella Nato".