Tra le misure previste anche l' "ammonimento" più severo, la vigilanza sui "reati-spia", la velocizzazione delle disposizioni di prevenzione del reato e le azioni di protezione delle vittime
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E' arrivato il via libera del Cdm al disegno di legge che introduce una stretta sulla violenza contro le donne. Il codice rosso viene potenziato, si introduce l'arresto in flagranza differita, si velocizzano le procedure per rendere più efficaci le misure di protezione sulle vittime, si rende più severo l' "ammonimento" contro chi viene segnalato per atti di molestia o violenza. Previsto anche l'aggravamento di pena se i reati di violenza domestica o contro le donne vengono commessi da un soggetto già ammonito in precedenza.
Per il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, "è chiaro che noi con questa legge interveniamo su alcuni punti critici con notevole forza, ma certamente tutto questo non basta se non viene accompagnato anche da una campagna, da un cambiamento culturale, perché è essenzialmente una questione culturale. Pensiamo anche all'ultimo terribile caso di Giulia Tramontano, in cui nessuna legge avrebbe potuto salvarla".
Il disegno di legge approvato introduce disposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica. Il governo intende in particolare "velocizzare le valutazioni preventive sui rischi che corrono le potenziali vittime di femminicidio o di reati di violenza contro le donne e rendere più efficaci le azioni protezione preventiva". Ma mette in campo anche nuove armi per fermare, o almeno limitare, la violenza sulle donne.
Il codice rosso viene potenziato e a tale scopo si rafforza "l'ammonimento da parte del questore", una misura preventiva che ha l'obiettivo di tutelare le vittime di violenza domestica, cyberbullismo o atti persecutori (stalking) per "garantire una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione dei processi penali". Quando le forze dell'ordine ricevono una segnalazione quindi, "si attivano procedure rapide di verifica che possono portare all'ammonimento". L'"ammonito" deve astenersi da commettere ulteriori atti di molestia o violenza e può subire il ritiro di eventuali armi, anche possedute legalmente. In caso di reiterazione della condotta, la procedibilità per i reati previsti non è più a querela di parte ma d'ufficio.
Si può procedere all'ammonimento anche con i "reati-spia": percosse, lesioni personali, violenze sessuali, violenze private, minacce gravi, atti persecutori, diffusioni illecite di immagini o video sessualmente espliciti, violazioni di domicilio, danneggiamenti. Per la richiesta di revoca dei provvedimenti, i soggetti ammoniti dovranno aspettare almeno tre anni e dovranno aver ottenuto valutazioni positive in appositi percorsi di recupero. Si amplia inoltre la definizione dei reati di "violenza domestica", che comprendono ora anche quelli avvenuti in presenza di minorenni.
L'arresto in flagranza differita è una importante novità del provvedimento: è previsto per chi sarà individuato, in modo inequivocabile, quale autore di una condotta (violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori) sulla base di documentazione video-fotografica o che derivi da applicazioni informatiche o telematiche. L'arresto va eseguito entro le 48 ore dal fatto.
Il carcere è previsto solo nel caso di trasgressione alle prescrizioni dei domiciliari, ma anche nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti con i domiciliari. Si allargano al tentato omicidio e alle lesioni personali le misure per cui è consentita l'applicazione dell'allontanamento e si prevede il controllo del rispetto degli obblighi tramite il braccialetto elettronico e la prescrizione di una determinata distanza dai luoghi frequentati dalla persona offesa.