A Palazzo Grazioli per scegliere la candidatura di Silvio Alessi, vincitore delle primarie, poi annullate
"Faccio un passo indietro". Con queste parole Marco Zambuto si è dimesso da presidente del Pd in Sicilia. La decisione è stata presa per le polemiche nate dopo la rivelazione di un incontro, a fine febbraio, tra lo stesso Zambuto e Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli per scegliere la candidatura di Silvio Alessi, rivelatosi il vincitore ad Agrigento delle primarie del centrosinistra, poi annullate.
A invocare le dimissioni di Zambuto erano stati diversi esponenti del Pd come Mila Spicola e il sottosegretario renziano Davide Faraone. Il primo a dubitare era stato il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti: "Zambuto ha l'obbligo di spiegare, e meglio, le ragioni di un incontro poco opportuno. Anche questa vicenda conferma che abbiamo fatto bene ad annullare le primarie".
"Non riconosco Zambuto come presidente del Pd Sicilia e ne chiedo le dimissioni - ha detto la componente della direzione nazionale del Partito Democratico - Nulla di personale ripeto, ma di politico tutto. Il Pd è dei cittadini, dei suoi iscritti, dei suoi militanti, nessuno puo' farne carne da macello e da beffa strumentalizzandolo e usandolo per fini diversi o personali".
Anche il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli aveva attaccato Zambuto: "Adesso basta - ha ribadito - Si convochino gli organismi e si faccia andare il Pd siciliano nel verso giusto".
Sulla stessa lunghezza d'onda Marika Cirone di Marco, parlamentare regionale del Pd e Baldo Gucciardi, presidente del gruppo Pd all'Ars. "Quando si ricoprono cariche di responsabilita' all'interno del Pd - dicono - bisogna sempre avere rispetto per gli iscritti ed i sostenitori".
Questa mattina Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Partito Democratico, aveva scritto su Twitter: "Spero che il presidente del Pd siciliano Zambuto, dopo aver letto i giornali, chieda scusa ai militanti del partito e si dimetta".