Il ddl contro la violenza di genere: le principali misure
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Ipotesi di un ordine del giorno condiviso in Aula in vista di un esame lampo
La commissione Giustizia del Senato ha dato il via libera in tempi record e all'unanimità al disegno di legge del governo contro la violenza sulle donne che rafforza il cosiddetto "codice rosso". Il provvedimento, noto come ddl Roccella e già approvato dalla Camera all'unanimità a ottobre, andrà ora in Aula.
Per permettere un esame lampo da parte della commissione Giustizia in Senato, dopo il terribile caso di Giulia Cecchettin, tutti gli emendamenti e anche tutti gli ordini del giorno predisposti dai gruppi al ddl Violenza donne sono stati ritirati. C'è l'ipotesi di un odg condiviso da tutte le forze parlamentari da riproporre in Aula.
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Il testo sarà esaminato dall'Assemblea già mercoledì. "Siamo pronti a votare in settimana il disegno di legge proposto dal ministro Roccella sulla violenza di genere, che richiama il provvedimento messo a punto dal governo Draghi", dice Mariastella Gelmini, portavoce di Azione. E spiega: "La sua approvazione sarà un ulteriore passo in avanti, ma non ci illudiamo che questo basti. Solo con le leggi non si va molto lontano, questa è una sfida prima di tutto culturale. Serve un percorso di educazione all'affettività che parta dalla scuola, che contempli anche l'uso consapevole dei social media e di nuove tecnologie e che vada oltre l'ora di educazione alla Cittadinanza, per rendere le ragazze e i ragazzi davvero responsabili e impegnati in questa battaglia".
"Il disegno di legge per il contrasto alla violenza contro le donne deve essere approvato definitivamente dal Senato in questa settimana, anche per il valore simbolico di questa azione da parte della politica e delle istituzioni - affermano la vicepresidente del M5s al Senato Alessandra Maiorino e la capogruppo Cinquestelle in commissione Giustizia Ada Lopreiato -. Per questo in commissione Giustizia avevamo proposto di approvarlo direttamente senza passare dall'aula, ma la maggioranza non è stata di questo avviso. Resta però un grave vuoto nella normativa italiana, per questo abbiamo presentato un ordine del giorno che impegna il governo a introdurre, con il primo provvedimento utile, l'educazione affettiva nel percorso di istruzione primaria, affiancata all'educazione sessuale a partire dalla secondario. Questi insegnamenti fondamentali per educare i bambini e i ragazzi alla corretta gestione delle emozioni non possono essere previsti in maniera disomogenea in base all'iniziativa autonoma dei singoli istituti".