PUNITI E NO

Vitalizi, in tanti ce la fanno: nomi eccellenti di ex parlamentari, tra graziati e puniti

Niente più assegno per Dell'Utri, Previti e Pomicino, mentre mantengono la loro pensione da ex parlamentari Martelli, De Michelis, Pomicino e La Malfa

08 Mag 2015 - 14:32

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Niente più vitalizio per Cesare Previti e Giuseppe Ciarrapico, mentre continuerà a incassarlo Paolo Cirino Pomicino. Lo perderà Totò Cuffaro, lo manterrà Gianni De Michelis. Le nuove regole sui vitalizi dividono in due la schiera degli ex parlamentari.

Nonostante sia stato condannato per la maxitangente Enimont, le nuove normative non tolgono a Pomicino i suoi 5.231 euro al mese: a salvarlo è il fatto di aver scontato un anno e otto mesi, meno del minimo di due anni.

Niente più assegno invece a Giuseppe Ciarrapico, ex senatore Pdl: la sua condanna a tre anni per il crac della Casina Valadier lo obbliga a rinunciare ai suoi 1.500 euro mensili. Continuerà invece a incassare i suoi 5.691 euro al mese Arnaldo Forlani nonostante l'ex segretario Dc sia stato condannato a due anni e quattro mesi per finanziamento illecito dei partiti ancora nell'inchiesta Enimont: il reato non rientra infatti tra quelli che prevedono la revoca della pensione.

Perde il privilegio Cesare Previti (3.979 euro) per corruzione in atti giudiziari, come anche Marcello Dell'Utri (4.424), detenuto a Parma per concorso esterno in associazione mafiosa.

La condanna per frode fiscale a 4 anni avrà l'effetto di togliere la pensione a Silvio Berlusconi, che dovrà rinunciare a 8mila euro. Tra i graziati il parlamentare di Alleanza nazionale Domenico Nania: condannato a 7 mesi per lesioni personali collegate a violenze nei gruppi giovanili di estrema destra, non perderà i suoi 5.900 euro mensili. Non cambia nulla neanche per l'ex ministro della Giustizia Claudio Martelli: la condanna con sentenza definitiva a otto mesi per il coinvolgimento nell'inchiesta Enimont non gli toglierà i suoi 4.684 euro.

Assegno intatto per Gianni De Michelis, che può continuare a contare sui suoi 5.174 euro mensili nonostante sia stato condannato a un anno e sei mesi nell'inchiesta sulle tangenti per le autostrade del Veneto, più sei mesi ancora per Enimont. Vitalizio confermato per Giorgio La Malfa (5.759 euro), sei mesi per finanziamento illecito.

Infine, c'è il caso dell'ex sindaco di Milano, e cognato di Bettino Craxi, Paolo Pillitteri: per lui la condanna fu a quattro anni e sei mesi per ricettazione e finanziamento illecito ai partiti e il vitalizio è di 2.906 euro. E' stato riabilitato e quindi continuerà a percepire quei soldi.

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