La difficoltà dei conteggi prevista dalla nuova legge ha scoraggiato molti presidenti di seggio, che non si sono presi la responsabilità di fare i calcoli ma hanno inviato le schede alle Corti d'appello
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Le complesse alchimie del Rosatellum stanno dilatando i tempi delle normali operazioni post-elettorali. E così, a 13 giorni dal voto, ancora non c'è stata la proclamazione dei nuovi parlamentari. I neo-senatori e deputati infatti non hanno ricevuto il telegramma della prefettura. Alcuni presidenti di seggio non se la sono sentita di fare i complessi calcoli richiesti dalla nuova legge e hanno inviato le schede alle Corti d'appello, ritardando l'iter.
Ecco dunque spiegato l'anomalo ritardo nelle operazioni post-voto. Alcuni presidenti, proprio per la complessità dei conteggi, non hanno completato le operazioni di scrutinio, demandando il tutto alle Corti d'appello che hanno dovuto concludere i lavori per la proclamazione degli eletti. Con grande ritardo, sono finalmente stati pubblicati online, a quasi due settimane dal voto, sul sito della Cassazione i verbali relativi ai conteggi ufficiali sul riparto dei seggi alla Camera e al Senato.