La misura inasprisce le pene nei confronti dei politici che scendono a patti con la mafia per vincere le elezioni. Il M5s esulta: "Tutelata la democrazia". Grasso (LeU): "Così la normativa è migliore"
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Martedì sera l'Aula del Senato ha dato il via libera al ddl sul voto di scambio, a firma del senatore M5s Mario Giarrusso. Il provvedimento ha ottenuto 157 sì, 81 no e 2 astenuti ed è approvato in via definitiva. Hanno votato contro il Partito democratico e Forza Italia. La legge apporta modifiche all'articolo 416 ter del codice penale inasprendo le pene per chi si macchia di questo reato.
Il provvedimento - La norma è composta da un solo articolo, che punisce con la reclusione da 10 a 15 anni "l'accettazione, diretta o a mezzo di intermediari, della promessa del sostegno elettorale in cambio della erogazione di denaro, di qualunque altra utilità o della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell'associazione criminale". I voti, si legge nel testo, devono essere procurati da soggetti appartenenti ad associazioni mafiose e mediante modalità mafiose. Ma c'è di più: il provvedimento definisce l'associazione di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.
La figura dell'intermediario - Si estende la punibilità anche ai casi in cui la condotta incriminata sia stata realizzata mediante il ricorso a intermediari e si estende la condotta penalmente rilevante aggiungendo alla promessa di procurare voti con le modalità mafiose, la promessa che provenga da "soggetti appartenenti alle associazioni" mafiose. Si amplia "ulteriormente l'oggetto della controprestazione di chi ottiene la promessa di voti, contemplando non solo il denaro e ogni altra utilità, ma anche "la disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze della associazione mafiosa". Infine il terzo comma prevede sostanzialmente un'aggravante di evento: se, infatti, chi ha concluso l'accordo con il mafioso viene eletto, la pena prevista per lo scambio elettorale politico mafioso è aumentata della metà.
Festeggia il M5s - "L'approvazione in via definiva della legge M5s contro il voto di scambio politico-mafioso è motivo di enorme soddisfazione. È un provvedimento che contrasta il malaffare e tutela la democrazia, inasprendo le pene per i politici che scendono a patti con la criminalità organizzata in cambio di voti. Le mafie sono una piaga di questo Paese e si combattono non a parole ma con i fatti", era stato il commento a caldo del ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. "La nostra riforma del voto di scambio politico-mafioso adesso è legge! Rafforzare questa norma era un dovere anche nei confronti di chi ha dato la vita per impedire ogni patto tra politica e criminalità organizzata. #ViaLaMafiaDallaPolitica", aveva esultato sui social Luigi Di Maio.
Grasso (LeU): "Legge migliorativa" - "Ci aspettiamo altri provvedimenti in Commissione e in Aula per rendere il contrasto alle mafie più efficace, la lotta all'economia criminale più incisiva e i processi più rapidi. Ciò premesso, e dandovi ulteriore prova di quanto quello che ci interessa è il merito dei provvedimenti e non la parte politica che li sostiene, riteniamo che la nuova fattispecie del 416-ter, soprattutto dopo le modifiche apportate alla Camera, sia migliorativa rispetto all'attuale, e per questo annuncio che Liberi e Uguali voterà a favore", aveva dichiarato prima della votazione il senatore LeU Pietro Grasso.
FI e Pd contrarie alla legge - "Questa legge non la votiamo perché prevede – aveva detto Giacomo Caliendo, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia, nel corso del dibattito – soltanto aumenti di pena sconsiderati e incoerenti con la complessiva legislazione penale". Per il Partito democratico aveva parlato il senatore Franco Mirabelli affermando: "Per apparire più onesti degli altri, Lega e 5S peggiorano e mettono a rischio una norma importante: si restringe il campo, si crea incertezza interpretativa, si rischiano profili di illegittimità costituzionale con pene sproporzionate e senza logica".