Il segretario del Pd: "Uniti altrimenti torna Salvini". Ma in Emilia i Dem non rinunciano a Bonaccini
© ansa
Nicola Zingaretti apre a "un'alleanza" delle forze di centrosinistra al governo con il M5s. "Pd e Cinquestelle rappresentano insieme oltre il 40% del'elettorato italiano. Se allarghiamo anche agli alleati abbiamo una potenziale alleanza che va intorno al 47-48% - spiega il segretario del Pd -. Io dico che non c'è oggi un'alleanza così netta. Vogliamo provare a costruirla? io dico sì, altrimenti torna Salvini".
Un'alleanza della quale secondo Zingaretti dovrebbe far parte anche Matteo Renzi. "Certo, sostiene il governo!". Il punto, aggiunge ospite di Otto e Mezzo, è che "qualche settimana fa il tema era Lega-M5s al 70% e le forze del centrosinistra la massimo al 27%. Oggi non c'è un'alleanza, cosiddetta, ma c'è un'accordo di governo e una missione chiara: vedere con la concretezza dell'azione di governo di provare a costruire un nuovo centrosinistra. L'Umbria è un primo esperimento".
Quanto all'Emilia Romagna, invece, i Dem non intendono fare passi indietro e non sono disposti a rinunciare alla candidatura di Stefano Bonaccini. "In Emilia c'è un
bravissimo presidente e un ottimo bilancio di quella amministrazione", sottolinea Zingaretti.
Il segretario del Pd, e governatore della regione Lazio, interviene anche sulla situazione nella Capitale e spiega di non aver intenzione di chiedere le dimissioni del sindaco Raggi. "No, la Raggi dovrebbe affrontare con più decisione e più collegialità temi per troppo tempo irrisolti". Sui rifiuti la regione Lazio non ha colpe, precisa: "Credo che ho passato più tempo a risolvere il problema dei rifiuti di Roma che in qualsiasi altro comune italiano nella storia del dopoguerra".