Il presidente Confalonieri: "La sfida che dobbiamo affrontare ci impone di innovarci non solo nei contenuti, ma anche nelle modalità con cui essi vengono messi a disposizione del pubblico"
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A Milano, presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, la presentazione della ricerca “Emozioni On Demand – Analisi dell’efficacia di nuove piattaforme per la fruizione dei contenuti” (dalle 10.30 Aula Seminari Via Carlo BO 1). Seconda borsa di studio intitolata a Vincenzo Prochilo, istituita da IULM, Mediaset e Confindustria Radio Televisioni – CRTV.
I risultati della ricerca sono stati presentati dal prof. Vincenzo Russo (IULM) e dalla ricercatrice dott.ssa Giulia Songa. All’evento sono intervenuti Mario Negri, Rettore Università IULM, Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset, e Franco Siddi, Presidente Confindustria Radio Televisioni.
E' seguita la tavola rotonda moderata da Paolo Liguori a cui hanno preso parte Pier Paolo Cervi, Direttore Business Digital Gruppo Mediaset, Antonella Di Lazzaro, Vice Direttore Rai Digital, Luca Nicoli, Digital Senior Director Discovery Southern Europe, Paola Colombo, Direttore Generale Advertising Technology e Business Development Publitalia ’80, Emilio Pucci, Direttore e-Media Research.
Le conclusioni sono state di Antonio Martusciello, Commissario Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – AGCOM.
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L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE MEDIASET FEDELE CONFALONIERI - La borsa di studio dedicata a Vincenzo Prochilo (scomparso il 25 aprile 2014) è stata istituita per ricordare un collega carissimo, direttore Regolamentazione e Adempimenti istituzionali di Mediaset, e uno dei primi vicepresidenti di Confindustria Radio Tv, che ha deciso fin da subito di finanziare questa iniziativa e che per questo ringraziamo. Ma Vincenzo era anche un caro "amico" di Iulm, università a cui Mediaset è da anni legata da strettissimi rapporti di collaborazione e che in modo del tutto naturale abbiamo voluto al nostro fianco anche in questa occasione (ndr: attualmente si collabora con Iulm per il Master in Giornalismo e con l'Associazione MondoIulm).
Vincenzo è sempre stato un rigoroso "vigile" nell'applicazione delle norme e delle disposizioni legislative, ma ha sempre avuto anche la curiosità di "leggere" la realtà e trovare il modo di adattare la rigidità della disciplina all'evoluzione del nostro settore. Per questo abbiamo pensato che il modo migliore per farlo rimanere tra di noi fosse quello di abbinare il suo nome a studi che analizzano i cambiamenti della società e dei consumi nel mondo della comunicazione.
La ricerca finanziata con la prima borsa di studio è stata "New Media e privacy. Il paradosso delal privacy nel mondo digitale" (luglio 2015) e ha offerto spunti di riflessione interessanti in un ambito, quello della tutela dei dati personali appunto, che ci vede pienamente coinvolti spesso in modo assolutamente inconsapevole.
Per questa seconda borsa con Confindustria Radio Tv abbiamo scelto di realizzare uno studio con il Centro di ricerche di Neuromarketing di Iulm - il Behaviour and Brain Lab - e approfondire secondo una logica di analisi innovativa l'effiacia di nuove piattaforme di consumo dei contenuti video e multimediali, la nuova frontiera della televisione.
Viviamo in una società "liquida", non possiamo mai considerare come scontato e "noto" il mondo in cui operiamo e in cui le nostre Aziende hanno ruoli da protagoniste. Possiamo essere all'altezza del nostro ruolo solo studiando, approfondendo, sperimentando e confrontandoci tra di noi operatori del settore. La ricerca universitaria è al centro di questo percorso. Il mio più sentito ringraziamento va quindi a tutti i presenti con cui oggi rinnoviamo il nostro impegno a portare avanti e mantenere vivo il ricordo di Vincenzo Prochilo.
La sfida che quotidianamente dobbiamo affrontare e cercare di vincere ci impone di innovarci non solo nei contenuti che offriamo, ma anche nelle modalità con cui gli stessi vengono messi a disposizione del pubblico.
Oggi l'ambito competitivo e le dinamiche del mercato audiovisivo sono profondamente mutate, tanto da rendere superate le logiche di business valide sin qui e la tecnologia, che per decenni non è stata l'aspetto centrale nel far televisione, nel mondo digitale è una delle maggiori componenti per una strategia di sviluppo.
Non c'è dubbio alcuno che Internet, come entità globale, abbia messo sotto pressione le imprese di contenuti, e consentito fenomeni di distruption delle economie tradizionali.
Algoritmi, realtà aumentata, intelligenza artificiale, robotica, sono elementi destinati a dare un'altra dimesione all'economia e ridisegnare la mappa degli attori anche nel mondo dei contenuti editoriali.
La tecnologia è velocisissima nell'innovarsi e una concezione nuova di norme altrettanto innovative e flessibili in grado di disciplinare i nuovi processi tarda ad affermarsi. Di questo disallineamento noi tutti media tradizionali rischiamo di fare le spese e quello che è peggio è che insieme rischiano di essere travolti diritti fondamentali e i principi stessi di equa convivenza democratica e di mercato.
Se si pensa che il proprietario di facebook può inviare con un click uno stesso messaggio ad un miliardo e 300 milioni di iscritti al social e che nel frattempo la tv è sottoposta alla par condicio nell'informazione, ci si rende conto che siamo di fronte allo scontornamento completo degli ambiti di riferimento utilizzati fin qui.
Non parliamo poi dell'asimmetria normativa sui mercati secondo cui noi siamo regolati minuziosamente mentre gli operatori globali per niente, si pensi che tuttora a livello di Europa si fatica a trovare una posizione comune per imporre ai nuovi operatori globali almeno la sottoposizione alla fiscalità generale. E anche nelle azioni in approvazione per la creazione a Bruxelles del Digital Single Market su contenuti video, privacy, diritto d'autore è difficile far prevalere la logica dell'equità del campo di gioco tra operatori continentali e over the top.
Ma la televisione, e ce lo confermano recenti importanti ricerche, continua ad essere il mezzo più seguito, di più: il contenuto video, indipendentemente dalla piattaforma che lo porta è il re della dieta mediatica anche per quanto se ne parla sui social media.
Allora sta a noi broadcaster, che siamo quelli che sostengono economicamente l'intera filiera del prodotto originale europeo, innovare, sperimentare per continuare ad offrire ai nostri utenti i contenuti nelel modalità che preferiscono.
La tecnologia oggi consente anche alla TV terrestre di coniugarsi con la rete e stare al passo con le nuove modalità di fruizione, così come consente alle tv di soddisfare gli inserzionisti pubblicitari con soluzioni di comunicazione suscettibili di attrarre l'attenzione del consumatore sempre più sofisticata e contesa dalla pluralità di un'offerta ricca come mai prima.
Proprio in questa direzione va la ricerca che oggi viene presentata e che ritengo un contributo prezioso.