Tgcom24 incontra il giovane e talentuoso pianista umbro
di Giancarlo BastianelliLunedì 11 dicembre, ore 21.30 prestigioso appuntamento al "Ferrara in Jazz", con il pianista umbro Giovanni Guidi, che proporrà un concerto di piano "solo". Ospite a "Jazz Meeting" il giovane artista ci parla del suo viaggio nella dimensione del piano solo.
Guidi nasce a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo "Rava Under 21", trasformatosi in seguito in "Rava New Generation". Con quest'ultimo gruppo Giovanni ha inciso nel 2006 e nel 2010 due Cd per l'Editoriale l'Espresso. Attualmente, oltre alla collaborazione con Enrico Rava, al duo "Soupstar" con Gianluca Petrella, al trio "Thanks For The Fire" con il trombettista Luca Aquino e il percussionista Michele Rabbia, al duo "Closer" con Daniele Di Bonaventura al bandoneon , ai "Three Pianos" con Claudio Filippini e Mirko Signorile, con cui ha pubblicato un album per la rivista "Musica Jazz", alla collaborazione in trio con Matthew Herbert ed Enrico Rava, è leader di propri gruppi come "Drive" con cui si esibisce al Fender Rhodes, con Joe Rehmer al basso elettrico e Federico Scettri alla batteria, al trio con Thomas Morgan e Joe Lobo, a cui, per la sua prossima registrazione targata ECM, si aggiungeranno Francesco Bearzatti al sax tenore e Roberto Cecchetto alla chitarra, ai Gam Scorpions , gruppo che ha costituito insieme ad alcuni richiedenti asilo provenienti da Gambia e Senegal.
Quella di portare Guidi a Ferrara, è l'ennesima scelta vincente di un direttore artistico come Francesco Bettini, che segue tutte le fasi dei concerti, non solamente quella organizzativa e logistica ma anche quella musicale, curando anche il suono.
“Si senza dubbio”, ci dice Giovanni: “quella del piano solo è una grande sfida, con la quale in passato si sono cimentati personaggi grandissimi del jazz: da Jarrett a Paul Bley a Monk, solo per citarne alcuni. Posso dire che sono arrivato solo al trenta per cento del mio "viaggio", in questo ambito musicale. Iniziai ormai molti anni fa, invitato a Berchidda in Sardegna per il festival "Time in Jazz" da Paolo Fresu e da lì prese il via questo itinerario che ritengo sempre affascinante e che per me rappresenta una grande sfida.
Quale emozioni di dà il suonare da solo con il tuo strumento
Quello del piano "solo" è per me un processo psicoanalitico come scavare dentro me stesso; sei da solo non ci sono altri musicisti; solo tu il piano ed il pubblico. La paura del vuoto e del silenzio ti porta a suonare molto, quindi prima del concerto bisogna prepararsi non solo musicalmente ma anche a livello interiore.
Cosa accadrà sul fronte discografico e nei concerti
Ho da poco terminato di incidere un disco per la ECM con la quale lavoro da diversi anni con grande soddisfazione con il mio trio con Thomas Morgan e Joao Lobo, con i quali avevo già fatto altri due dischi in passato. Nel disco suono con un ensemble allargato a Francesco Bearzatti al sax tenore e Roberto Cecchetto alla chitarra, il disco dovrebbe uscire spero per l'autunno del 2018. Il piano solo avrà sempre una parte importante per me anche dopo Ferrara: il 30 dicembre sarò ad Orvieto per "Umbria Jazz Winter".