JAZZ MEETING

A "Jazz Meeting" Ernesto Vitolo

Tgcom24 incontra il celebre tastierista che ha collaborato con alcuni tra i maggiori musicisti della scena partenopea

28 Lug 2014 - 11:42
 © da-video

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Da Pino Daniele a Toni Esposito per arrivare a "Napoli Centrale". Si può affermare che nella sua carriera, ormai ultra quarantennale, il tastierista Ernesto Vitolo abbia collaborato con alcuni tra i maggiori musicisti della scena partenopea. Vitolo è anche un apprezzato session-man ed in questa veste ha una lunghissima serie di collaborazioni, con i più grandi artisti italiani e non solo. Ernesto Vitolo è nostro gradito ospite a "Jazz Meeting".

L'intervista inizia non a caso da Napoli, luogo di incontro non virtuale ma reale tra musiche e culture differenti. In questi anni, spiega Vitolo, è stato importante lavorare in una città come la mia, dove una artista può creare nella massima libertà. A Napoli troviamo la gioia e la sofferenza, sentimenti che sono stati determinanti per far nascere un processo creativo e musicale, che ha avuto eco anche a livello internazionale.

Lei maestro è considerato uno dei massimi virtuosi in Italia dell'organo Hammond.
Sì, il suo fascino musicale è al di sopra delle "mode" uno strumento elettromeccanico che sembra quasi avere un'anima, un tipo di suono che oggi ai tempi del digitale si è perso. Senza dimenticare l'amplificatore Leslie, che serve a farlo funzionare. Anche se oggi siamo arrivati ad un livello di clonazione di strumenti analogici in digitale che è altissima, l'hammond è comunque affascinante.

Pino Daniele, Toni Esposito, James Senese sono solo alcuni dei "big" con cui ha lavorato...
Sono riuscito ad entrare nel loro mondo esprimendomi al meglio, cosa non scontata, dal momento che ci troviamo di fronte a grandi artisti. Devo dire che in questo comprendere e compenetrare la loro musica, mi ha aiutato anche la mia attività di session man per altri cantanti: dal pop al rock alla musica popolare. Ho avuto modo di suonare con Toni Esposito negli anni '70 in album come "La Banda del Sole", "Processione sul Mare" e "Gente Distratta", un periodo al quale sono molto legato mentre oggi è tutto basato sull'effimero. Molte band stanno insieme per pochi mesi mentre questi progetti, che risalgono a più di trenta anni fa, sono ancora attuali.

Lei fa parte dell'attuale line up di "Napoli Centrale", storica band della scena partenopea.
Sì, oltre James Senese al sax e me, ci sono anche Gigi de Rienzo al basso, e Gianni Massi alla batteria che ha sostituito Agostino Marangolo. In questo progetto avrei voluto inserire anche l'organo hammond, ma poi mi sono reso conto che togliere al suono di Napoli Centrale una tastiera come il Fender Rhodes è come togliere un ingrediente ad un piatto succulento, infatti attualmente utilizzo una tastiera con un suono molto simile a quello del Fender Rhodes.

Sul fronte "Napoli Centrale" ci sono progetti futuri?
James suona e compone dalla mattina alla sera, ha in cantiere due album: uno cantato e uno strumentale ma al momento non so dire quando questi dischi prenderanno corpo; nel corso dell'estate faremo comunque diversi concerti: il 2 agosto saremo ad Agropoli in provincia di Salerno, il 30 agosto a Ponza per il festival che si Svolge nell'isola.

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