Si intitola "Contradanza" il nuovo lavoro della cantante e performer Vanessa Tagliabue Yorke. Un lavoro di grande originalità, ispirato a Bas Jan Ader, artista olandese attivo negli anni settanta del Novecento, scomparso misteriosamente in mare durante una performance che lui stesso intitolò "In cerca del miracolo". "Contradanza" contiene sonorità eterogenee ed inusuali: l’harmonium Galvan, il Theremin, la Philicorda, il Susaphone, Conchiglie, Tromboni, Percussioni africane...
Degna di nota la presenza di un cast di musicisti davvero speciale: Mauro Ottolini con tutto il suo set di originalissimi strumenti, ed il grande pianista americano Ethan Uslan, tre volte vincitore del "World Championship Old-Time Piano Playing Contest". "Contradanza" è il nome di una particolare forma musicale, tipica della musica cubana dell’Ottocento. Vanessa ci racconta come è nata e si è sviluppata l'idea del progetto. "La difficoltà iniziale - dice -, è stata quando mi sono resa conto che avevo tante idee, per questo non sarebbe stato facile tenerle insieme con atteggiamento di semplice avvicinamento; dovevo cercare delle linee di connessione tra realtà musicali e storiche differenti tra loro e che in precedenza non si sono mai incontrate. Pensando a Bas Jan Ader, il performer olandese che mi ha dato lo spunto per il lavoro, ho cercato di rappresentare una visione artistica di grande purezza, di libertà assoluta, non appena sono venuta a conoscenza del suo lavoro, lui non ha più lasciato la mia immaginazione ed ho deciso di continuare a pensarci, fino a quando gli ho dedicato un progetto".
I tuoi compagni di viaggio hanno condiviso questo tuo tragitto...
Senza dubbio, dal momento che chi prende parte ad un progetto come il nostro deve essere eclettico. Per quanto mi riguarda la possibilità di contare su musicisti aperti come Vincenzo Vasi, Mauro Ottolini che ha un visione sempre libera anche lui è un polistrumentista, poi il chitarrista Enrico Terragnoli che riesce a dare sonorità inusuali al suo strumento. C'è anche il banjo corda della tradizione musicale americana, legato al jazz ed al bluegrass.
La tua non è l’unica presenza femminile in "Contradanza".
Si infatti, c’è la mia allieva Miriam Abate quando l'ho conosciuta aveva nove anni mi ha colpito la sua intonazione estremamente accurata, il timbro particolare, l'ho voluta far crescere musicalmente. Miriam sembra molto matura ha una grande dedizione nel seguire le cose che le insegno, non è “genio e sregolatezza” segue tutte le cose che scopre, una volta entrata in studio, ha voluto subito provare il theremin, "giocando" con questo strumento, ha mostrato a tutti la sua curiosità.
Avete già suonato dal vivo in diverse occasioni presentando "Contradanza".
Si, ho il vantaggio che molti dei musicisti sono polistrumentisti, per questo non c’è sempre la necessità di essere al completo. Di solito riusciamo a suonare bene dal vivo il disco anche in quintetto. Saremo il 23 e il 24 aprile a Peschiera del Garda, in un luogo che abbiamo chiamato Teatro per una Società Senza Pensieri, suoneremo un estratto di Contradanza, con noi ci saranno molti artisti non solo in ambito jazz, il tutto sotto il segno della creatività.