L'artista ha pubblicato il suo nuovo lavoro "Flowers For Piano"
di Giancarlo Bastianelli© dal-web
Luciana Bigazzi eclettica compositrice e pianista ha pubblicato il suo nuovo album "Flowers for Piano".Un suggestivo incontro tra musica e natura, dove i fiori sono una forte fonte di ispirazione per la musicista. Luciana ha iniziato a suonare il piano all'età di cinque anni, si è poi diplomata al Conservatorio di Torino e ha conseguito un diploma in clavicembalo al Conservatorio di Milano. Ha preso parte a numerosi festival internazionali e a trasmissioni televisive.
Nel 2012 in coppia con il chitarrista classico Maurizio Colonna ha suonato a Milano per l'incontro di Papa Benedetto XVI con le famiglie nel concerto "One World One Family One Love", trasmesso in mondovisione, e nel novembre del 2014, sempre con Colonna, ha riempito il grande "Sheng Wan Civic Centre Theatre" di Hong Kong. Quel concerto è poi diventato un disco, "Live in Hong Kong". Luciana Bigazzi è nostra gradita ospite a "Popolar" e così ci ha parlato del suo amore per la musica e per la natura. "Da tempo desideravo dedicare un intero CD alla natura - dice la musicista -, ho scelto i fiori perché sin da bambina ne ero attratta per i loro colori, le forme fantasiose e i profumi. Questa passione si è alimentata sempre di più. La musica è vita: oggi, più di ieri, la musica ha bisogno di ritrovare la sua naturalezza, spesso velata dal protagonismo degli umani, che sono incuriositi più dai suoni che dai silenzi. I fiori non fanno rumore, crescono in un apparente silenzio,che però non è assoluto e porta con sé vibrazioni che noi non riusciamo a percepire, ma che esistono. Il CD, che è nato con un approccio musicale libero da teorie sovrastrutturate, è un tributo a quel mondo naturale di cui l'essere umano fa parte.
La tua musica "porta" l'ascoltatore anche verso mete esotiche come la Cina e il Giappone...
Nelle mie musiche ricorrono più volte atmosfere melodiche e armoniche che ricordano l'Oriente, ma in "Flowers for Piano" solo in qualche brano l'ascoltatore è portato a immaginare terre esotiche. Sono tanti i fiori che hanno origini orientali. I brani scritti in omaggio ai fiori cinesi e a quelli giapponesi sono rispettivamente ZhuSha Lei, che è il nome di una delicatissima varietà di peonie, e "Hanami", un tributo alla tradizione giapponese di andare per parchi e giardini ad ammirare la spettacolare fioritura dei ciliegi.
Secondo te anche la musica emana un suo "profumo"?
La musica è costituita da suoni,silenzi e, soprattutto, energie: ogni volta che la ascoltiamo si viene messi in contatto con le atmosfere timbriche, armoniche, melodiche e ritmiche della fantasia del compositore e si riceve anche, in modo più o meno intenso, l'energia trasmessa dagli interpreti che la eseguono. Questi aspetti musicali sono molto simili ai tratti che caratterizzano il profumo. Se vogliamo pensare alla sinestesia, allora potremmo affermare che la musica diffonde un suo "profumo", fatto di miscelazione di ingredienti. Le fragranze profumate si differenziano per il grado di evaporazione e per la persistenza, e sono riconoscibili dalle "note di testa" (essenze che attraggono subito l'attenzione), dalle "note di cuore" (essenze molto persistenti che rappresentano l'anima del profumo) e dalle "note di fondo" (essenze che lasciano il ricordo della personalità del profumo), proprio come avviene nelle parti presenti nei brani musicali. Le fragranze dei profumi sono raggruppate in famiglie olfattive e la musica si sviluppa spesso su tonalità che hanno nomi identificativi e che producono stati emozionali distinti. La musica viaggia nell'aria e nei corpi con uno sviluppo temporale, come succede col profumo che, durante gli ascolti, può essere percepito o immaginato. Sarebbe interessante approfondire questa tematica nel campo delle neuroscienze.
"Flowers for Piano" è coprodotto da Luciana Bigazzi e Maurizio Colonna